La Finanza indaga sul bilancio di Itas
Nel mirino il prestito da 12,5 milioni di euro da parte dei soci tedeschi Vhv iscritto a bilancio come capitale e non come finanziamento
TRENTO. Rischia di avere pesanti conseguenze giudiziarie per gli ex vertici di Itas la vicenda del finanziamento da 12,5 milioni di euro da parte dei soci tedeschi di Vhv iscritto a bilancio come capitale e non come prestito.
Nelle scorse settimane, gli uomini dei nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Trento su delega del pubblico ministero Carmine Russo, che già ha coordinato l’inchiesta sulle presunte truffe da parte dell’ex direttore generale della compagnia Ermanno Grassi, sono andati nella sede Itas alle Albere per acquisire la documentazione relativa al bilancio 2016 e al prestito-finanziamento di Vhv.
In particolare, si vuol capire perché il prestito è stato iscritto a bilancio come se si trattasse di capitale versato da un socio sovventore, come Vhv era prima di prestare quella somma. Le ipotesi di lavoro degli inquirenti portano essenzialmente a due reati: il falso in bilancio e l’ostacolo agli organi di vigilanza.