L’onda 5 Stelle: «Dopo Torino, Trento»
Fraccaro: «Spallata a Renzi, i cittadini hanno capito che possiamo governare». Degasperi: «L’onestà è tornata di moda»
TRENTO. «Dopo Roma e Torino, toccherà a Trento e al Trentino. E all’Italia». Ha il sapore di una promessa quella dei rappresentanti del Movimento 5 stelle trentini sull’onda pentastellata che ha dominato le elezioni amministrative di domenica e portato alla vittoria di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino. Successo scontato il primo, molto più inaspettato (anche nei numeri) il secondo. E il deputato Riccardo Fraccaro, che domenica sera era a festeggiare al comitato della neosindaca Raggi, non manca di sottolinearlo: «La vittoria a Torino è la più emblematica di un nuovo modo in cui i cittadini percepiscono il voto al M5S, non più come un voto di protesta ma come una possibilità di cambiamento, un voto per ricostruire. Torino non è stata amministrata in modo disarmante com’è avvenuto a Roma con Mafia Capitale. Spero che il Trentino raggiunga la stessa consapevolezza, parlando con la gente mi accorgo che l’atteggiamento è molto cambiato. Prima c’era chi ci vedeva come l’unica speranza ma per tutti gli altri eravamo dei populisti e mai avrebbero ipotizzato di votarci. Oggi non è più così, e infatti i poteri forti che stanno cercando di conservare il potere ci temono. Si avverte il malessere verso partiti che pensano solo alle poltrone e a difendere interessi personali». «Le elezioni 2013 sono lontanissime e sono sicuro che se andassimo a votare oggi - azzarda - i nostri consensi sarebbero come minimo raddoppiati».
Il deputato ricorda che il M5S ha vinto 19 ballottaggi sui 20 in cui aveva un proprio candidato: «I cittadini guardano la capacità e la concretezza di un sindaco e hanno capito che sappiamo amministrare. Hanno capito - è l’attacco al Pd - che la politica del Pd e di Renzi è un cambiamento solo di facciata. Queste elezioni amministrative sono state una spallata al governo, a un Pd senza più contatto con la realtà, che parla di Olimpiadi del 2024 quando c’è gente che non arriva alla fine del mese». Ora il movimento è atteso alla sfida del governo, e a Roma sarà una sfida da far tremare i polsi: «Sarà un campo di lavoro difficile - ammette Fraccaro - ma non dobbiamo avere paura. Governeremo insieme a chi ci ha supportato e vinceremo se sapremo proseguire uniti, consapevoli che il nostro non è un successo personale ma di una comunità».
Da Luigi Di Maio fino a Fraccaro, nei leader nazionali dei 5 Stelle il cambio di atteggiamento da domenica sera è però chiaro: bordate sì, ma anche dialogo là dove il M5S governa. «Quando siamo all’opposizione - spiega il deputato - noi siamo molto duri con i partiti che hanno derubato gli italiani e tradito la loro fiducia. Ma quando governiamo ci apriamo alle buone idee non importa da chi vengono. Parleremo con i partiti, con le banche, con le assicurazioni». Ma sull’Italicum che potrebbe consegnare loro una vittoria alle politiche in caso di probabile ballottaggio, il giudizio non cambia: «Se guardassimo al nostro interesse, ci sarebbe utile anche il vitalizio. Noi ragioniamo in modo diverso e questa legge elettorale non fa il bene dell’Italia».
«Le vittorie strepitose a Roma, Torino e Carbonia sono un segnale chiaro, i cittadini vogliono cambiare scegliendo la strada dell’onestà», commenta il consigliere provinciale Filippo Degasperi, unico rimasto dei 5 Stelle dopo l’addio di Manuela Bottamedi, «sappiamo che governare non sarà facile, specialmente con un governo centrale che ha già promesso vendetta agli elettori che ne hanno respinto i desiderata, ma non ci spaventiamo. Oggi tocca a tante città importanti fra cui la capitale. Domani toccherà anche a Trento e al Trentino, perché quella che monta è un ondata imponente, e l'onestà tornerà di moda anche da noi».
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