L'Apt Val di Non boccia il motocross
Paure per ambiente e turismo alla base del «no» alla pista a Coredo
COREDO. «Crossodromo, no grazie». L'Azienda turistica Valle di Non boccia il progetto di realizzare a Coredo, in località Larghe, un impianto per il motocross. La decisione (scrive l'azienda in un comunicato) è stata presa a maggioranza dal consiglio di amministrazione il 6 marzo. Questo nonostante le prove acustiche effettuate in loco il 25 febbraio avessero dato esiti rassicuranti.
Il giudizio negativo dell'azienda viene giustificato sulla base di motivazioni di natura sia ambientale che turistica. Per quanto riguarda l'ambiente, l'Apt esprime «preoccupazioni circa la conservazione dell'ecosistema che caratterizza l'area interessata dall'intervento» e afferma che un'opera come una pista da motocross «non è assolutamente in sintonia con il nuovo indirizzo "ecosostenibile" che caratterizza i piani di sviluppo ideati dall'azienda per il futuro turistico della Val di Non».
Già nel 2006, con l'approvazione del proprio Piano strategico di sviluppo territoriale, l'Apt individuava nel mondo rurale, nella cultura e nell'ambiente «i tre elementi fondanti del nuovo "concetto" di prodotto turistico ideale per la Val di Non, in particolare sottolineando la necessità della ricerca della naturalità attraverso pratiche di rispetto ambientale e sostenibilità ecologica».
Obiettivi, è la sottolineatura, non compatibili con la presenza di una pista da motocross, con l'aumento di flusso di motociclisti in valle e con il conseguente rischio che le pratiche sportive vengano estese anche all'esterno delle aree autorizzate «usurpando i sentieri e le aree di montagna» che dovrebbero essere escluse dal traffico veicolare.
Una preoccupazione questa che, unita alla consapevolezza della vicinanza della pista ai centri abitati (e dunque anche a importanti strutture ricettive) e al pericolo per un eventuale condizionamento dell'opera sul progetto di sviluppo del vicino bacino del lago di Santa Giustina (che potrebbe divenire presto un nuovo simbolo verde dell'accoglienza in Val di Non), ha persuaso i rappresentanti dell'Apt ad assumere una posizione ufficiale sulla questione, «esortando la Provincia e le autorità competenti a una seria riflessione, prima di procedere a provvedimenti che potrebbero rivelarsi gravemente nocivi per l'equilibrio ambientale e paesaggistico della valle».
Una nuova tegola dunque sul crossodromo di Coredo che (lo ricordiamo), dopo aver percorso tutti i vari iter burocratici e di fattibilità, è stato finanziato dalla Provincia ed è già stato oggetto di una gara di appalto, vinta da un'impresa di Folgaria. Che adesso attende soltanto la firma del contratto, fermo sul tavolo del sindaco di Coredo Maurizio Scoz, per dare il via ai lavori.