Itas, la campagna tra pressioni e dispetti
TRENTO. L’assemblea del 24 si avvicina e i lunghi coltelli in Itas si fanno sempre più affilati. Ormai da settimane, se non da mesi, girano voci pressioni sui delegati e sugli agenti per votare a...
TRENTO. L’assemblea del 24 si avvicina e i lunghi coltelli in Itas si fanno sempre più affilati. Ormai da settimane, se non da mesi, girano voci pressioni sui delegati e sugli agenti per votare a favore della governance uscente. Pressioni che, secondo molti delegati, sarebbero anche indebite. C’è anche chi parla di dispetti e dispettucci che potrebbero anche costare la partecipazione alle gare pubbliche. Non solo, qualche delegato parla anche di telefonate del tutto inopportune per chiedere il voto e con minacce più o meno velate.
Ma i dipendenti della compagni parlano anche di conflitti di interessi grossi come interi palazzi. Conflitti che riguarderebbero agenzie che si aggiudicano commesse di enti pubblici lasciando alle alttre le briciole. Tutti argomenti che mostrano come l’Itas stia atttraversando un momento non molto sereno.
Si tratta degli ultimi colpi prima dell’assemblea che vede contrapposti due fronti. Il primo è quello formato dall’attuale governance con il presidente Fabrizio Lorezn, il vicepresidente Giuseppe Consoli e anche il direttore generale Raffaele Agrusti. Proprio la presenza di quest’ultimo in lista ha sollevato più di una protesta. In molti avrebbero preferito che Agrusti si tenesse fuori dalla contesa e che mantenesse una posizione al di sopra delle parti.
Altro argomento che è entrato e sta entrando sempre di più nella campagna elettorale è quello del rinnovamento. L’Ivass aveva chiesto un profondo rinnovamento e molti fanno notare che la lista di Lorenz è composta da ben 6 consiglieri uscenti.