«Io, consigliere, lavoro 19 ore al giorno»

Claudio Civettini: «Assente al voto 522 volte, ma sempre in trincea»


Paolo Mantovan


TRENTO. «Io, Claudio Civettini, non posso tollerare di essere definito assenteista. Io tra i consiglieri provinciali più assenti? Ma è una palla clamorosa! Io lavoro dalle 5 del mattino fino a mezzanotte».  Dalle 5 alle 24? Ma che è, Mandrake? Sì, mio caro, io comincio alle 5. A quell'ora accendo il computer e sfoglio su internet i giornali locali. Comincio così, perché poi non ho più tempo per leggere.  Cioè lei deve alzarsi alle 5 altrimenti non riesce più a leggere? A leggere i giornali.  Vuol dire che lei si muove ininterrottamente per 19 ore? Praticamente sì.  Ma perché è lei così, perché il partito vi vuole tutti così, o perché un consigliere provinciale deve lavorare davvero così tanto? Non mi dica né la seconda né la terza che non ci crede nessuno. Può dirmi solo la prima. E io invece le rispondo che è così per tutti e tre i motivi.  Quindi i consiglieri provinciali sono in continua attività. Poi bisogna vedere se sono produttivi o se vanno fuori giri... Guardi, io rispondo per me. E posso testimoniare che tutti i colleghi del mio gruppo (la Lega Nord), lavorano molto. E poi noi di minoranza siamo anche un po' costretti a lavorare molto perché si possa sentire la nostra voce.  Quindi, quelli di maggioranza invece lavorerebbero meno... Non dico questo, non mi permetto.  No, guardi, si permetta e dica, altrimenti qui tutti dicono e non dicono. Intanto spieghi: che cosa l'ha fatta arrabbiare? I dati di quella classifica sui consiglieri provinciali costruita dal presidente Giovanni Kessler.  Dove risulta che lei è uno dei meno presenti alle votazioni. Aspetti, guardo il dato: assente 522 volte su 1345 votazioni... Ed è lì il punto. Qui si parla di votazioni. Non di presenze. Ma così si può solo dire chi ha votato, non chi era presente e come era presente.  Sì, ma 522 assenze su 1345 votazioni vuole dire quasi il 40 per cento... Le spiego con un esempio. Se io manco un pomeriggio ed è un pomeriggio in cui ci sono delle votazioni meccaniche sul bilancio, rischio di mancare solo 5 ore e perdermi addirittura 100 votazioni. Perché si vota su ogni singolo punto. Il voto vero è il voto finale, ma così, lei capisce, in un pomeriggio fai fuori 100 voti su poco più di mille...  Ma sono 100 su 522. Ok. Ma io non accetto questo sistema, perché io so quante volte sono stato presente, a quante sedute ho partecipato, e quanto lavoro per questa attività. E ci lavoro tanto perché ci credo, perché so che rispondo ai cittadini del mio operato. E allora non accetto questo sistema parlamentare di giudicare presenze e assenze.  Eppure il voto dovrebbe essere un buon termometro. Ma quale termometro! Lei sa benissimo che c'è la corsa al voto...  La corsa, nel senso che quando suona il campanello della votazione tutti corrono in aula? Appunto. In aula siamo lì in pochi che dibattono e ascoltano, e poi si vota. Il presidente suona il campanello e in pochi secondi ecco arrivare di corsa trafelati tanti consiglieri. Che erano nella buvette e fanno la corsa alla Mennea per non perdere il voto.  Vabbè, ci può stare, l'importante è sapere che cosa si vota. Eccolo lì. Sa benissimo anche questo, che tante volte questi arrivano di corsa e chiedono al collega: «Cosa si deve votare?», oppure: «Chi propone questa mozione o questo ordine del giorno?» e poi votano così, senza sapere di che cosa si tratta...  E a volte sbagliano pure. Guardi, però lei mi sembra ingeneroso. Ma non è sempre lei che mi ha appena detto che i consiglieri lavorano tantissimo? Certo che lavorano, lo ribadisco. C'è chi lavora sul territorio, chi si documenta, chi prepara interrogazioni e disegni di legge e tutti devono essere attivi tutto il giorno. Il problema è proprio questo specchietto che Kessler ha copiato dalle statistiche parlamentari e che non dice nulla delle nostre attività di consiglieri. Quella statistica non rispecchia i valori dell'aula.  Le rode perché qualcuno le ha detto: "Ma com'è Civettini che stai così poco in consiglio"? Ovvio. Ho subito trovato a Borgo Sacco e a Mori quelli pronti alla battutina. E non mi va, perché chi mi conosce sa quanto mi dedico.  Senta, ma se lei lavora dalle 5 alle 24 come se la cavano quei consiglieri che mantengono anche un'altra professione o attività? Io non giudico. Quelli che non sono a tempo pieno non so come fanno. So solo che io non potrei farlo part time. Credo comunque che i consiglieri di opposizione lavorino il doppio di quelli di maggioranza.  Perché? Perché quelli di maggioranza hanno spesso la pappa cotta, tutto deciso, a volte devono solo fare numero. E poi gli assessori in aula non ci sono quasi mai. Così noi parliamo a loro e loro non ci ascoltano. E poi noi ci facciamo tutto da soli, non abbiamo le strutture e i mezzi di comunicazione che hanno loro...  Insomma, lei lavora 19 ore al giorno, gli altri "forse ma forse". Le ripeto che non vado a controllare quello che fanno gli altri.  Ma una volta Civettini faceva il vigile urbano... Molti anni fa. Era il 1977. Ho cambiato stile, pur mantenendo rispetto per la divisa.













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