Il Trentino rivuole i «suoi» treni / FIRMA
I viaggiatori costretti a nuovi sacrifici e lunghe percorrenze ridotte al minimo
TRENTO. Per Trenitalia, evidentemente, il Trentino è un'isola. A parte una manciata di convogli regionali, quelli a lunga percorrenza sono, uno dopo l'altro, spariti. L'ultimo della serie è l'Intercity Bolzano-Lecce che oggi, con l'introduzione dell'orario invernale, verrà cancellato definitivamente dal tabellone. E il malumore esplode in protesta: firmate su www.giornaletrentino.it. Lo stillicidio sembra infinito. Una piccola vittoria era stata ottenuta quando le Province avevano esercitato tutta la pressione politica possibile per riprendersi almeno il diretto per Roma, ma per un convoglio salvato, decine sono sparite.
Ormai la politica di Trenitalia sembra chiara: a fronte del taglio delle risorse, l'azienda ha deciso di puntare solo sui prodotti che danno un ritorno economico. E sul fronte delle lunghe percorrenze frutta di più l'alta velocità. Nella riorganizzazione, dunque, i rami improduttivi vengono tagliati, così come le carrozze "eccedenti" spariscono con l'effetto di trovare i pendolari schiacciati come le sardine. Per non parlare delle zecche come compagni di viaggio sgraditi. La politica adottata è paradossale. Da un lato ci sono i continui rincari dei carburanti e i progetti europei che incentivano l'uso della rotaia (per le merci prima ancora che per i passeggeri), dall'altra una struttura ferroviaria in Italia che non si rende per niente appetibile.
Non è un caso che i dati con la nostra penisola siano impietosi e la classifichino come l'unica nazione che sul fronte del numero dei passeggeri trasportati è in continua, rovinosa discesa (nel decennio 2000-2009 si registra un meno 3% nel rapporto passeggeri per chilometro) mentre altro ve ci sono aumenti molto consistenti: +9,2% in Germania, +14,7% in Spagna, +23% in Francia e addirittura +37% in Gran Bretagna. E quest'ultimo risultato è stato ottenuto da una realtà che non ha quelle linee ad alta velocità che invece reggono le statistiche degli altri paesi.
Ma torniamo al Trentino Alto Adige dove il rosario dei treni soppressi è piuttosto lungo. Sono stati cancellati un Monaco-Milano, l'Eurostar Bolzano-Pescara, il notturno Monaco-Pescara, un Monaco-Napoli, un Eurocity Monaco-Milano. Sparito pure il "Treno della neve" che portava i turisti sulle nostre piste da sci. Salvato per i capelli l'Eurostar Bolzano-Roma, prima tagliato poi rimesso dall'allora presidente delle Ferrovie, Cipolletta, per i buoni rapporti con la nostra regione più che per un ragionamento economico o di "servizio". E vogliamo poi parlare dei pendolari? Quale sia la situazione lo dice chiaramente il fatto che esiste un Comitato pendolari attivo da anni. Corse poco puntuali, vagoni tagliati, soppressioni improvvise, scarsa comunicazione: tutti aspetti che non fanno amare il treno come strumento comodo, economico e non inquinante quale alternativa all'automobile.
Per i pendolari ecco da oggi un'altra sorpresa: l'Espresso 924, molto usato per i collegamenti con Trento, si trasforma in Intercity e quindi di fatto diventa non più utilizzabile. Un'opportunità in meno. Non solo. L'altra novità annuncia la fine dei collegamenti del Trentino con la costa adriatica: gli Intercity 621 e 622 non ci saranno più. La Provincia non ha mai nascosto la propria insoddisfazione per il servizio ferroviario in Trentino. Basti pensare che ha imposto a Trenitalia una tabella con gli standard del servizio, standard che per sei mesi all'anno vengono regolarmente sforati facendo scattare le penalità previste.
Il primo contenzioso che la giunta provinciale vorrebbe chiudere è quello relativo alla ferrovia della Valsugana, gestito proprio da Trenitalia. Qui le lamentele si sprecano e l'obiettivo è uno solo: togliere alle ferrovie nazionali la gestione di quel tronco.
Se le proteste diplomatiche della Provincia non bastano, forse è il caso di alzare la voce e farsi sentire con una raccolta di firme che il Trentino e l'Alto Adige avviano fin da oggi per dare la sveglia a Trenitalia e far sapere che il Trentino non è un'isola.