Il Tar stoppa il ricorso della Brocchetto 

Primiero, la ditta si era opposta alla delibera del Comune: «La domanda è inammissibile per carenza di attuale interesse»



PRIMIERO. Il Tar di Trento, con la sentenza pubblicata ieri, ha di fatto stoppato il ricorso della Ditta Brocchetto contro la delibera del Comune di Primiero San Martino con la quale autorizzava i “parcheggi interrati pertinenziali all’interno delle fasce di rispetto delle strade esistenti di viale Piave e via delle Fonti”, riguardanti il punto vendita della Famiglia cooperativa di Primiero. Il Tar - si evince dal dispositivo - si è limitato a ritenere al momento inammissibile la domanda di annullamento della delibera, “per carenza di un attuale interesse ad agire perché - stante la perdurante abusività dell’immobile principale, già realizzato sul lotto A, al quale accedono i parcheggi pertinenziali - non è comunque possibile, nelle more dell’approvazione del nuovo piano di lottizzazione e del rilascio dei connessi titoli abilitativi, rilasciare neppure il titolo abilitativo per la realizzazione dei parcheggi pertinenziali. In definitiva, l’impugnata delibera, avendo ad oggetto mere pertinenze di un immobile tuttora abusivo, deve essere qualificata come un atto meramente presupposto, i cui effetti sono sospensivamente condizionati all’approvazione del nuovo piano di lottizzazione relativo al lotto A ed al rilascio dei nuovi titoli abilitativi, con l’ulteriore conseguenza che l’interesse all’annullamento della delibera stessa sorgerà se e quando tali provvedimenti verranno adottati”.

In altre parole, il Tar rimanda la possibilità di fare ricorso da parte della Ditta Brocchetto, solo dopo che il Comune approva il nuovo piano di lottizzazione relativo al lotto A e al rilascio delle nuove licenze. C’è da ricordare a tale proposito che il Comune ha già depositato il Piano di lottizzazione di viale Piave, lotto A, relativo al complesso edilizio sede del punto vendita della Famiglia Cooperativa di Primiero ma, entro i termini previsti dalle normative, la stessa Ditta Brocchetto ha presentato ben 8 osservazioni al Piano e quindi il Comune deve procedere all’esame delle osservazioni, accettarle o respingerle, con nuovo deposito e solo dopo la Famiglia Cooperativa potrebbe presentare domanda di concessione edilizia in modo da regolarizzare la situazione dei parcheggi; il tutto al fine di ottenere la concessione edilizia per riaprire il punto vendita di viale Piave.

La sentenza del Tar mette in risalto il fatto che la delibera rappresenta una tappa del complesso percorso (avviato con l’adozione del piano guida da parte del commissario straordinario Matonti) finalizzato a legittimare (anche alla luce della sopravvenuta disciplina in materia di parcheggi pertinenziali interrati nella fascia di rispetto delle strade) l’esistenza del fabbricato realizzato sul lotto A; tuttavia l’autorizzazione concessa alla Famiglia cooperativa “non comporta affatto il venir meno dell’esigenza di completare tale percorso - dice la sentenza - laddove ne sussistano i presupposti, attraverso l’adozione di un nuovo piano di lottizzazione ed il rilascio di nuovi titoli abilitativi”. Solo allora è possibile presentare l’eventuale ricorso.

Intanto il Tar, ritenendo inammissibile la domanda di annullamento della delibera, ha condannato la ditta Brocchetto al pagamento delle spese: 6.000 euro, oltre accessori di legge. (r.b.)













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