il personaggio

Il Nobel Aumann a 87 anni sulle ferrate e con il parapendio

L’economista, che ha ricevuto il premio nel 2005, da 5 anni sale a Canazei e si gode le Dolomiti con la guida Mazzel


di Elisa Salvi


CANAZEI. «Oggi mi sono lanciato col parapendio dal Col Rodella (con l’istruttore), ma non era la mia prima volta, lo è stata solo per mio nipote a cui è piaciuto molto». Non ci sarebbe nulla di strano in quest’affermazione se a pronunciarla non fosse Robert Aumann, 87 anni premio Nobel nel 2005 per l’economia (ottenuta per avere accresciuto la comprensione del conflitto e della cooperazione attraverso l'analisi della “teoria dei giochi”, insieme con T. Shelling), che da cinque anni trascorre una decina di giorni in agosto a Canazei, dove compie ancora escursioni impegnative.

Aumann, nato a Francoforte nel 1930, trasferito con la famiglia negli USA nel 1938 (pochi giorni prima la “notte dei cristalli”), membro dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti e collaboratore del Centro per lo Studio della Razionalità dell’Università Ebraica di Gerusalemme, è un grande appassionato di montagna: «Nella mia vita - racconta il professore - sono stato su diverse cime del mondo, dalle Alpi, all’Himalaya, alle Ande. Amo le scalate.

Fino a qualche anno fa sciavo, ho fatto il Sellaronda e qualche esperienza di freeride anche in Val Mezdì. Da cinque anni d’estate vengo in Val di Fassa perché apprezzo molto l’ospitalità del My Kosher Hotel di Alba di Canazei, sulle Dolomiti. E poi qui ho trovato un’ottima guida alpina che mi accompagna dappertutto». L’angelo custode sulle cime di Fassa, e dintorni, è Giuliano Mazzel che individua gli itinerari più adatti per lui. In questi anni, insieme, hanno affrontato diversi sentieri attrezzati e brevi ferrate:

«Con Robert - spiega la guida alpina di Canazei - abbiamo all’attivo le ferrata del Col Rodella, Cima del Masarè, Piccolo Cir e Grande Cir, i sentieri attrezzati che portano al Rifugio Re Alberto e al Piz Boè, l’Astaldi e quest’estate abbiamo aggiunto la Grotta di Tofana e la nuova ferrata “Ra Pegna” di Cortina». Per questo cliente speciale la scelta dei tracciati è fondamentale: «Robert adora le ferrate (sempre diverse), ma data l’età, devo individuare quelle con avvicinamento breve e itinerario corto. Ha una volontà di ferro, perciò le portiamo tutte a termine, con pazienza e tempi lunghi: gli piace osservare il paesaggio e naturalmente si deve riposare spesso».

E il professor Aumann diventa subito una celebrità ad alta quota: «È una persona intelligente e simpatica, ha imparato a dire “buongiorno” e ci tiene a salutare così quelli che incontriamo sulle vie. Lui, poi, desta grande curiosità tra gli escursionisti, perché è raro trovare un ultraottantenne in luoghi esposti. E, non appena spiego chi è, scattano i complimenti, a volte gli applausi. Giorni fa sulla “Ra Pegna” una famiglia l’ha anche ripreso col cellulare mentre saliva».

Le escursioni con Aumann e i nipoti, di cui si circonda sempre nei suoi viaggi dolomitici, si concludono la sera con una birra. «Quando lo riaccompagno in hotel ci tiene a commentare con me “l’impresa” di giornata, guardando le foto scattate e sorseggiando una birra, una rara trasgressione a una dieta morigerata». E ora che Aumann ha appena lasciato la Val di Fassa per rientrare negli States, Giuliano è già alla ricerca di nuovi itinerari per lui. È nelle intenzioni del professore tornare: «Non posso promettere niente - risponde quando gli chiediamo se l’estate prossima sarà di nuovo a Canazei - ma farò il possibile per salire ancora sulle Dolomiti».













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