Il negozio delle penne nere preso a sassate nella notte  

Spaccate le tre vetrine del temporary shop dell’Adunata in via Santa Trinità a Trento La titolare, Montanari Schiavi: «In tanti anni di servizio mai vista una cosa del genere»



TRENTO. Sassi nella notte contro il negozio ufficiale dell’ Adunata degli Alpini, il Temporary Shop di via Santa Trinità a Trento; spaccate le tre vetrate antisfondamento. Sono stati usati sassi appuntiti, le indagini della Digos stanno analizzando le telecamere della zona. Al momento non c’è stata alcuna rivendicazione. «Mai vista una cosa del genere, in tanti anni di Adunata», dice profondamente amareggiata Marica Montanari Schiavi, titolare dello store. «Offesa un’istituzione, più che danneggiato un negozio». La titolare guarda i vetri rotti e scuote la testa. «Ci sono molti modi per esprimere un dissenso, ma non con la violenza». Sono le 9.30 quando la commessa del negozio chiama la titolare allarmata: «Ci sono sassi, vetri rotti».

«Gli alpini devono essere visti come una risorsa, non come un bersaglio- spiega Schiavi-. Mi spiace, in una città come Trento poi. Ricordo quando siamo andati all’ Aquila, la gente piangeva quando siamo partiti. La periferia è tutta ricostruita, il centro però è sprofondato di venti centimetri. Era impossibile entrarci. Nessuno passeggiava più nel cuore della città. Ecco, gli alpini hanno voluto che aprissimo a tutti i costi un negozio in centro all’ Aquila. Con la Croce Rossa è stato messo un container–che se vuoi entri e rubi tutto – Abbiamo piantato una tenda gigante bianca, rossa e verde. Ecco, anche questo sono gli alpini. La gente ha cominciato a passeggiare per il centro, a riviverlo, proprio da quella tenda alpina». E c’è chi lancia sassi, non contro un negozio ma contro un simbolo. Questo ferisce la titolare oltremodo. «All’Aquila non hanno toccato una spilla, ed eravamo in un container. Qui c’erano vetri antisfondamento». Marica Montanari Schiavi è la titolare di una sartoria militare; veste polizia, carabinieri, truppe alpine, alpini, protezione civile Ana. Iniziò la mamma Graziella, 40 anni fa, a Piacenza. «L’adunata è la festa nazionale degli alpini, un evento importante, imponente, ben organizzato. Io la seguo da 7 anni, mai successa una cosa simile. Mi dispiace, per una città come Trento. Se è vero che sono stati dei ragazzi, il nostro domani, così, con la violenza, non si costruisce un mondo migliore. Io ho due figli, una di 11 e uno di 14. I valori che insegno sono altro, rispetto a questo». (f.q.)













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