TRENTO

Il Comune vende il vecchio municipio

Si sta degradando e mancano i soldi per restaurarlo: andrà all’asta. E per risparmiare la Provincia disdetta due affitti


Chiara Bert


TRENTO. Affacciato sulla via principale del centro storico, via Belenzani. Facciata neoclassica, progettata nel 1836 dall’architetto Anton Bassi, e quattro statue di pietra e un’aquila araldica in rame battuto che dominano dall’alto. Un palazzo di interesse culturale, il Vecchio Municipio di Trento.

Ma ora il Comune di Trento lo metterà in vendita (esclusa la parte di Torre della Tromba), perché l’edificio si sta progressivamente degradando e l’amministrazione oggi non ha le risorse per restaurarlo. L’autorizzazione è arrivata dalla Soprintendenza provinciale per i beni culturali, con una determina del dirigente Sandro Flaim: il palazzo sarà messo all’asta, con il vincolo che la facciata dovrà essere conservata con le statue, l’aquila e il basamento in pietra. Nella sua richiesta alla Provincia, datata 1 novembre, il Comune ha spiegato che la vendita può garantire quel recupero, attraverso un restauro conservativo, che «ad oggi e nell’immediato» Palazzo Thun non può garantire.

Gli uffici comunali sono stati da tempo trasferiti in altri spazi, perché il palazzo non garantisce più lo standard di qualità e di dimensioni adatto ad ospitarli. La parte affacciata su via Belenzani si sviluppa su quattro piani più una soffitta, e i due locali al piano terra sono stati utilizzati per attività commerciali. La parte centrale dell’edificio invece, rivolta sul cortile interno, ha tre piani mentre al piano terra ha ospitato per anni i bagni pubblici e un deposito.

La decisione di vendere era stata presa dal consiglio comunale nel luglio 2013, con l’obiettivo di reperire risorse da investire in opere pubbliche, e in particolare per finanziare il trasferimento degli uffici tecnici all’ex casa di riposo di via San Giovanni Bosco. Il Comune aveva inoltre approvato una variante che prevede una ridefinizione delle destinazioni d’uso: stralciata quella per attrezzature pubbliche, in corrispondenza dell’immobile, mentre è stata mantenuta sulla parte di edificio affacciata su via Cavour, parte che ospita la Sala della tromba. Il palazzo potrà essere destinato a residenza, studi professionali e attività artigianali, ma anche servizi pubblici e associazioni e, limitatamente al piano terra e al primo piano, pubblici esercizi e commercio al dettaglio.

Se il Comune vende, la Provincia dà la disdetta anticipata di due contratti di affitto: 300 metri quadrati al Top Center e due porzioni di un edificio a Spini di Gardolo. La decisione rientra nel piano di riorganizzazione degli uffici per tagliare la spesa delle locazioni. Con le due risoluzioni anticipate, si calcola un risparmio di 280 mila euro.













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