Il clochard disabile che dorme tenendo per mano la sua carrozzina
Da un paio di settimane l’uomo dorme nella galleria San Giuseppe. Gaiatto chiede l’intervento dei servizi sociali
RIVA. Da una decina di giorni un giovane di nazionalità rumena, che risponde al nome di Luciano, disabile, trascorre le notti all'interno di galleria San Giuseppe: arriva a notte fonda, scivola dalla carrozzina su cui si muove sul lastricato di pietra, in quella specie di anfratto sul lato orientale dove è rimasta una cassettina di legno, di quelle per la frutta, contenente un cappelluccio rosso a lustrini da clown, e dorme, proteggendosi in quello che, con molta buona volontà, si può chiamare un sacco a pelo.
Il consigliere Gerardo Gaiatto l'ha avvicinato per due mattinate consecutive, ed è venuto a sapere che, arrivato da qualche mese in Italia assieme ad un gruppo di connazionali è stato poi scaricato al suo destino e da allora va girovagando, arrangiandosi: di giorno chiede la carità, di notte s'accuccia. La polizia locale l'ha controllato, è risultato in regola, parla un po' di italiano, non ci sono strutture che possano offrirgli una sistemazione più umana: a suo dire gli agenti gli hanno comunicato che in questo periodo gli alloggi gestiti in Busa da associazioni di carità sono tutti occupati.
Gaiatto, già in passato interessatosi alla politica sociale dell'amministrazione -a suo dire decisamente carente- ha così firmato un'interrogazione in cui torna a sollevare il bisogno d'una iniziativa che serva a risolvere i casi, sempre più frequenti e non solo fra gli stranieri, di chi per una qualsiasi causa si trova momentaneamente privo di un tetto sotto cui ricoverarsi. «L'amministrazione comunale rivana, chiede Gaiatto, intende di concerto con la Comunità di Valle realizzare un più adeguato ed efficace coinvolgimento e coordinamento informativo e operativo fra tutti gli attori impegnati od impegnabili nella solidarietà rivolta ai senza fissa dimora, di modo che situazioni di grave sofferenza e degrado che si manifestano sul suo territorio non si ripetano e non rimangano senza una soluzione immediata e concreta?».
Serve, a detta del consigliere, un coordinamento fra i soggetti che intervengono in caso del genere, ed un progetto concreto di interventi: ieri mattina, quando s'è messo in contatto con i servizi sociali nel tentativo di verificare la disponibilità d'un ricovero all'ex oratorio di Arco, s'è sentito rispondere che era necessario che il soggetto in questione prendesse materialmente contatto con gli uffici. Però il rumeno, forse per restare il più possibile defilato, era sparito dalla circolazione appena sgranocchiati, per colazione, i resti d'una pizza avanzata dalla sera precedente.