Il caso della piazza con due nomi
Tesero: doveva intitolarsi a Sgorigrad, ma si chiamava «Stava 85»
TESERO. Una piazza che sembrava senza nome di colpo si è ritrovata con una doppia denominazione. E' successo durante la seduta del consiglio comunale mercoledì sera ha dovuto fare così dietro front sull'intitolazione a Sgorigrad della piazzetta antistante il Centro Servizi di Stava.
E' successo infatti, come ha rilevato in apertura della seduta lo stesso sindaco Francesco Zanon che la piazzetta era già dotata di un nome dal 1998. Essa era stata denominata "Stava 85" in ricordo della terribile tragedia che ha colpito il paese di Tesero e la val di Stava. Ma negli uffici comunali non esisteva traccia di tale deliberazione. L'osservazione è affiorata in seguito ad una ricerca della Provincia che ha notificato perciò al Comune l'impossibilità di dedicare a Sgorigrad una piazza che ha già un nome.
Il consiglio comunale pertanto ne ha preso atto, ma ha provveduto ad intitolare a Sgorigrad la piazzetta antistante la Fondazione Stava. L'assemblea consiliare si è quindi occupata anche dell' acquisto delle due particelle fondiarie a Lago interessate dai lavori di adeguamento delle piste del Centro del fondo. Ma su tale decisione c'è stata per altro la netta contrarietà della consigliera Lia Deflorian che in un documento fatto mettere a verbale ha ribadito che tale decisione si pone in netto contrasto con le normali modalità previste dalle normative per le opere pubbliche.
«Il progetto prevedeva l'asservimento delle due particelle come tutte le altre interessate dai lavori di sistemazione delle piste da fondo, e quindi in area agricola - ha detto la consigliera Deflorian - il costo della servitù sarebbe stata di soli 2.500 euro invece che spenderne 60 mila. Mi sembra che l'operazione possa essere definita - ha aggiunto - perlomeno dubbia. Credo inoltre che, visto questo precedente, difficilmente si potranno respingere le richieste formulate dai cittadini per l'acquisizione di altre superfici che sono interessate, anche se solo parzialmente da lavori dell'area sportiva».
Il sindaco Zanon ha chiarito invece che tale scelta è motivata dal fatto che con una servitù ci sono sempre difficoltà coi proprietari. L'acquisto invece è la procedura più veloce per non bloccare i lavori. Sul provvedimento si sono astenuti anche i consiglieri Giovanni Zanon, Elena Ceschini dell'opposizione e il consigliere Donato Vinante della maggioranza.