Il campeggio dovrà aprire il passaggio lungo il lago
Entro fine mese a Valcanover si potrà tornare a transitare senza divieti sulle rive Una ordinanza dei Bacini montani impone il ripristino al Camping Punta Indiani
PERGINE. Dopo oltre vent’anni, torna l’accesso al pubblico lungo il bagnasciuga della sponda del lago di Caldonazzo in località Valcanover e precisamente lungo il tratto di spiaggia relativo al Camping Punta Indiani.
La situazione di divieto era stata oggetto, pur sollecitati da turisti e cittadini, di una nostra “campagna” affinché la “minacciosa” segnaletica e gli ostacoli fisici collocati che impediscono di fatto l’accesso fossero tolti e quindi permettere una più che doverosa fruibilità del lago almeno nella sponda perginese. Ne avevamo parlato appunto più volte evidenziando uno stato di fatto anomalo e decisamente controproducente per il turismo e comunque per un normale utilizzo.
La “riapertura” dovrà avvenire fra qualche settimana in forza di una ingiunzione che la società (e il titolare) del camping Punta Indiani ha ricevuto dal Servizio bacini montani. Si parla quindi della società Campeggio Punta indiani di Piffer Renzo & C. snc e dello stesso Renzo Piffer. A stabilire la “riapertura” è un verbale amministrativo redatto ancora lo scorso 28 novembre 2013 per «Posa di un cartello di divieto sul limite della proprietà demaniale, in difformità alle prescrizioni contenute nella determina del dirigente Bacini montani n.581 del 16 maggio 2007». Il sopralluogo era avvenuto insieme al personale della stazione forestale di Pergine alla fine del novembre scorso e in base a questo era stato scritto il verbale. La società del Camping era stata autorizzata (nel 2007) ad occupare, in sanatoria, uso balneazione, parte dello specchio d’acqua del lago di Caldonazzo per nove anni (dal 1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2014). Ma le norme prescritte non era state rispettate e in particolare, con il sopralluogo era stata accertata (secondo il verbale redatto dal personale forestale) la violazione della legge provinciale numero 18 del 1976 determinata dalla posa di un cartello di divieto d’accesso non rispettando le prescrizioni stabilite.
La diretta conseguenza è che è stato ordinato di provvedere al rispetto del disciplinare, consentire l’accesso al pubblico al bagnasciuga dalle 7 alle 22 per il periodo stagionale, da giungo a settembre compresi. Nei restanti mesi dell’anno l’accesso dovrà essere garantito ad oltranza. Inoltre, dovrà essere riadeguata la segnaletica lungo il bagnasciuga (da mantenere sul limite della proprietà), riportando le indicazioni contenute nell’ordinanza (orari); il cancelletto potrà quindi essere chiuso soltanto negli orari e nel periodo indicato.
A quanto pare, entro marzo si dovranno effettuare gli interventi, altrimenti: ammenda da 150 a 900 euro per inottemperanza agli ordini degli organi competenti ed esecuzione dei lavori d’ufficio da parte della Provincia (demanio idrico) con addebito delle spese. Naturalmente c’è di mezzo anche l’azione del Comune. Un primo passo, dunque, e molto resta ancora da fare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA