Ictus, colpiti mille trentini l'anno
E' la prima causa di invalidità al mondo, nel 10% dei casi è mortale
TRENTO. Un filmato semplice, realizzato da chi lavora a contatto i malati colpiti da ictus. In occasione della giornata mondiale contro l'ictus anche in Trentino come nelle altre città d'Italia si sono mobilitati medici, infermieri e volontari per informare la popolazione. Perché mai come in questa malattia è importante riconoscere i sintomi ed intervenire in tempi brevi. Ieri il reparto di neurologia dell'ospedale Santa Chiara, guidato da Daniele Orrico, si è trasferito per un giorno in centro città, nella sala della Fondazione della cassa di risparmio di Trento e Rovereto, per distribuire materiale e dare informazioni sull'ictus. Molto efficace il video di una decina di minuti realizzato dall'infermiera Martina Mosna, nel quale il dottor Marco Bonifati spiega con chiarezza le cause della malattia sempre più diffusa, gli stili di vita per prevenirla e come riconoscerla. Partiamo dai numeri: ogni anno al mondo sono colpiti 240 ogni 100mila abitanti, in Trentino, da 6 anni a questa parte, ogni anno si ammalano circa in mille. E' il dottor Daniele Orrico, primario di neurologia, a commentare i dati: «Se consideriamo che l'età media della popolazione continua ad alzarsi, l'ictus è destinato a diffondersi sempre più. Oggi è la prima causa di disabilità e la terza causa di morte al mondo. Le conseguenze: il 10% delle persone colpite muore entro 10 giorni dal suo manifestarsi ed in generale questa porta all'inabilità al lavoro». L'informazione svolta da medici, infermieri ed operatori che lavorano a stretto contatto nei reparti di neurologia e neuropsichiatria del Santa Chiara (60 in totale) attraverso conferenze e lezioni all'università della terza età, è determinante per individuare i sintomi dell'ictus. Spiega ancora il dottor Orrico: «La speranza di guarigione è legata al tempo entro cui si interviene con una cura adeguata. L'ictus si manifesta con perdita di sensibilità di metà corpo, dalla testa agli arti inferiori, o con una debolezza ad un arto, oppure ci possono esserci disturbi della parola o del campo visivo. Quando si avvertono tali sintomi, bisogna rivolgersi subito al pronto soccorso perché solo se si interviene entro 3 o 4 ore, si ha speranza di guarire». Nel filmato, il dottor Bonifati chiarisce che l'ictus può essere ischemico o emorragico: nel primo caso si manifesta l'aterosclerosi, ovvero un'ostruzione dovuta a trombi o a emboli delle arterie, che impediscono al sangue di arrivare al cervello, nel secondo (che rappresenta il 15/20% dei casi) avviene un'emorragia. La prima cura è effettuare una flebo per fluidificare il sangue. A Trento, unica in provincia, c'è la Stroke Unit collegata direttamente al 118, formata da personale medico e infermieristico, con logopedisti, dietisti, fisioterapisti che offre al malato tutte le cure di cui ha bisogno.