I trentini? Soddisfatti di sè ma «inclini» all’alcol

La fotografia dell’Istat sul Pil del «benessere» in Italia: nella nostra Provincia bene la condizione economica, ma la fiducia nelle istituzione è piuttosto scarsa


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Si dice da anni: non di solo Pil si vive e dunque non il solo Pil si deve valutare. Così arriva il Bes 2013, il primo rapporto curato dal Cnel e dall'Istat, che misura lo stato di “benessere equo e sostenibile” dei cittadini italiani. Il Bes prende in considerazione dodici domini delle nostre esistenze e centinaia di parametri, spaziando dalla qualità e accessibilità dei servizi fondamentali, alle relazioni interpersonali, dalla percezione di sicurezza al cibo e al fumo, dalla cultura, lo sport e il tempo libero alle relazioni familiari. E' stato studiato da un comitato scientifico nazionale composto da numerosi esperti di varie università.

Il Bes arriva dopo che da anni un' analoga statistica non ufficiale, il Rapporto Quars, è stata lanciata dalle associazioni del Terzo Settore. Dal Bes 2013 emerge comunque un paese arretrato su molti fronti rispetto all'Europa, spaventato e con scarsa fiducia nel futuro, diviso, con nette differenze fra centro nord e sud, sia rispetto ai servizi e alle opportunità che rispetto alla percezione della qualità della propria vita. La nostra regione ne esce bene, come spesso accade con questo tipo di raffronti. Emergono prestazioni del territorio, dei servizi e delle relazioni sociali nella media migliori rispetto alla media nazionale. Vi sono alcune note dolenti, però, come ad esempio l'indice per l'alcol (ovvero il numero di persone sopra i 14 anni che ha almeno un comportamento a rischio fra quanti dichiarano di consumare alcol). Questo indice ha una media italiana pari a 15,8, nella nostra regione l'indice si alza parecchio, a quota 22,3, per la provincia di Bolzano arriva a 24,4 e per Trento a 20,3. In generale il tasso di soddisfazione per la propria vita delle persone con più di sedici anni (dato del 2012) è in regione molto più alto della media nazionale: è pari a 53,8 in regione, in provincia di Trento è pari a 46,1, per i vicini altoatesini è invece 61,9, mentre la media Italiana è solo di 35,2. Più guardinghi gli abitanti del Trentino e dell'Alto Adige sono invece se pensano alle aspettative per il futuro: in regione la media è 22,6 in provincia di Trento è 22,4, di Bolzano 22,8, mentre la media nazionale è più alta, parti a 24.6.

Supera di poco la sufficienza in regione il tasso di fiducia nelle istituzioni locali, pari in provincia di Trento (dato 2012) ad un giudizio di 5,4 su una scala da 1 a 10, a 5,3 in provincia di Bolzano. La media italiana è molto inferiore, pari a 4. La percezione della sicurezza, misurata dalla percentuale di persone che si sentono sicure a camminare al buio, è pari ad un 76,1 in provincia di Trento, molto più elevata in provincia di Bolzano (pari a 83,), mentre la media italiana è decisamente inferiore, essendo pari al 59,6%. Risulta elevato poi il tasso di soddisfazione nelle relazioni familiari, delle quali si dichiara molto soddisfatto ben il 41,9% dei trentini e il 49% degli altoatesini, rispetto alla media italiana pari al 36,8. La positività si rispecchia poi nell'indice di fiducia generalizzata verso le altre persone: pari a 30,8 in regione, contro una media italiana di soli 20 punti.













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