I rifiuti differenziati valgono 1,5 milioni

Sono alti i ricavi dalla vendita dei materiali riciclati. I più richiesti? Alluminio e imballaggi che stanno a 175 euro a tonnellata


di Luca Pianesi


TRENTO. «Con la differenziata si riducono i costi di gestione dello smaltimento dei rifiuti e quindi ne guadagna il Comune, ne guadagnano i cittadini e ne guadagna anche l'ambiente». A parlare è l'assessore comunale all'ambiente e alla mobilità Michelangelo Marchesi che spiega come il circuito virtuoso di una raccolta consapevole della spazzatura abbia conseguenze dirette sulle tasche dei cittadini. «Il costo complessivo dello smaltimento dei rifiuti – spiega Marchesi – è tutto a carico dei contribuenti. Ci sono servizi, come quello dei trasporti pubblici, che in parte sono finanziati un po’ dal Comune e un po’ dal cittadino. Mentre sui rifiuti vige la regola nazionale che tutto è in capo a chi li produce. Differenziare attiva un meccanismo di risparmio di questo tipo: il costo del servizio della gestione dei rifiuti, affidato a Dolomiti Energia, è pagato interamente dai contribuenti. Differenziando si fornisce all'ente gestore del materiale che questi vende a dei consorzi o, autonomamente, rimettendolo direttamente sul mercato. I guadagni che ottiene dalla vendita della plastica, dell'organico, della carta o del vetro vanno quindi ad essere sottratti alla quota del costo del servizio che nell'anno successivo il cittadino dovrà pagare. Facendo un esempio, se fissiamo in 100 il costo della gestione dei rifiuti, e in 10 il guadagno che Dolomiti energia otterrà dalla vendita del materiale differenziato, il costo del servizio, pagato dai cittadini, l'anno successivo sarà di 90». E i dati diffusi dal Comune di Trento sulla gestione dei rifiuti sono confortanti: i costi associati alla differenziata, sostenuti da Dolomiti Energia, l'anno scorso, sono stati di 1 milione e 387 mila euro contro un totale ricavi di 1 milione e 443 mila euro. «Un plus che potrebbe essere ancora più alto – spiega Marchesi – se da quei costi si riuscissero a decurtare quelli legati al trattamento dell'organico che pesano per circa l'80% del totale delle spese. Infatti per l’umido si deve pagare per farlo trattare. Ora, con il nuovo impianto di Cadino speriamo di rientrare nei costi. I materiali riciclati che si riescono a vendere meglio, invece, sono gli imballaggi leggeri, in particolare alluminio e contenitori di plastica (valgono circa 175 euro a tonnellata) ma anche il cartone è molto ricercato in questo periodo (l’anno scorso è stato venduto in media a 137 euro a tonnellata) mentre il vetro è meno pregiato (20 euro a tonnellata)». Il dato sui costi associati alla differenziata, diffuso dal Comune, è utile a capire quanto è importante dividere correttamente i rifiuti, ma è incompleto. Il costo totale per la gestione dei rifiuti, infatti, è caratterizzato anche dalle spese per gli operatori, il trasporto e la produzione del residuo. «Una tonnellata di residuo costa 100 euro - conclude Marchesi - anche se in questi primi 5 mesi di Tares, rispetto al 2012, siamo riusciti a ridurne del 21,8% la produzione».













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