I grillini si dividono sul candidato «straniero»

Un attivista: «Ma chi ha detto che sono queste le regole per le elezioni?». E D’Alterio sbotta sul Meetup Trentino: «Non rispondo più alle provocazioni»


di Gianfranco Piccoli


TRENTO. «Non rispondo più alle provocazioni. Se mi fate domande personali, proposte, idee, se - in questa discussione - vogliamo parlare del programma nazionale allora avrete tutta la mia disponibilità. Le regole sono state stabilite, punto. Chi le accetta è dentro, chi no è fuori. Per le polemiche non ho più parole da spendere».

Parole secche, che rendono l’idea del clima che si vive nel movimento grillino attorno all’investitura (unica, visto che per il M5S è il solo ad avere il pedigree) di Mario D’Alterio alle prossime elezioni. E’ lo stesso D’Alterio a parlare di «provocazioni» nel Meetup Trentino, dove non si è ancora placata la discussione sul diktat di Grillo riguardo alle candidature. E così, mentre D’Alterio (appoggiato dall’organizer Andrea Gorfer) cerca di spostare il baricentro del confronto sui programmi, dall’altra il dibattito continua tra chi è per la difesa «senza se e senza ma» delle regole sulle candidature e chi - tutt’altro che convinto sul nome di D’Alterio, da poco trasferitosi in Trentino, a Pergine - vorrebbe aprire un confronto sulla liste.

A scatenare la reazione di D’Alterio è la richiesta di chiarimenti di Salvatore Bottari, che chiede lumi in merito all’obbligo di avere nel curriculum già una candidatura nelle fila del M5S (come D’Alterio appunto) per potersi presentare alle elezioni: «Ma questa notizia da dove l’hai attinta??», chiede Bottari scatenando la reazione di D’Alterio. «Guarda Mario che la mia non è una provocazione è solo un semplice chiarimento. Col tuo comportamento sicuramente non aiuti di certo la trasparenza e finisci per allontanare il prossimo. La tua reazione parla da sola e non ho altro da chiederti», la replica di Bottari.

Ad accendere il cerino, però è stato il 2 novembre Filippo Degasperi, che non usa metafore per far capire il suo pensiero sulla candidatura di D’Alterio: «Evidentemente chi preferisce essere scelto dai vertici piuttosto che essere votato da chi dovrebbe rappresentare qlc timore deve averlo... cmq in bocca al lupo». Dura la risposta di D’Alterio: «Filippo le tue affermazioni stanno diventando denigratorie. Spero che il buon senso prevalga nelle tue prossime dichiarazioni. Avere capacità tecniche (e tu ne hai sicuramente) in taluni argomenti, non significa avere anche determinate caratteristiche personali, che sono: buon senso, rispetto, coerenza, e determinazione. Tu credi di poter rappresentare il territorio solo perché sei di origine trentina? Vedrai che io sarò disposto a fare le stesse "battaglie" di un trentino che ama il suo territorio, semplicemente perché ora mi sento appartenente a questo territorio».

L’intervento di Tiziano Loss toglie la foglia di fico alla discussione: «Voglio capire a chi da fastidio Mario... Mettiamo le cose come stanno a qualcuno da fastidio, ma le regole sono chiare e vanno rispettate...». La presa di posizione di Ivan Lo Torto e sulla stessa lunghezza d’onda: «Mi sembra sia giunto il momento di dare spiegazioni, visto che per ora ho letto solo attacchi personali».

Una discussione che si conclude con la richiesta da parte di D’Alterio di un incontro lontano dai riflettori del blog: «A questo punto - scrive - chiedo la convocazione di una assemblea straordinaria per discutere delle politiche e della mia candidatura. Sarà l'occasione per tutti di parlarsi in faccia».

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