I grillini: «Queste sono primarie»
I candidati di 5 Stelle parlano del voto nel movimento: «Un clic, niente spese e zero polemiche»
TRENTO. «Queste erano vere primarie. Bastava un clic col mouse, non si doveva pagare niente, non c’erano pilotaggi, brogli e polemiche post voto». A parlare è Riccardo Fraccaro, 32 anni, impiegato in un’azienda che si occupa di risparmio energetico, laureato in Giurisprudenza, con una lunga esperienza, alle spalle, da pizzaiolo. Oggi, questo ragazzo, è candidato alla Camera dei Deputati dopo aver preso 32 voti alle “parlamentarie”, le primarie del Movimento 5 Stelle. «Possono sembrare poche preferenze - spiega Fraccaro - ma in Trentino Alto Adige potevano votare non più di 200, 250 persone». L’equivalente, dunque, di un’elezione studentesca in un medio liceo cittadino. Le ragioni di una così ridotta partecipazione sono da ricercare nelle regole ferree e inderogabili: “può votare chi è iscritto al M5S – si legge sul Blog di Beppe Grillo - al 30/9/2012 e ha inviato i suoi documenti di identità digitalizzati”. In tutta Italia coloro che rispondevano a questi requisiti erano circa 95.000. I candidati erano 1.400.
In Trentino la più votata è stata Milena Bertagnin, con 55 preferenze e sarà candidata al Senato. Cinquantacinquenne, casalinga, un passato nell’import-export di alimenti, candidata nel 2010 alle comunali di Rovereto con la lista civica “Più democrazia”, confida che in passato era un’elettrice dei Radicali. «Più per riconoscenza per le battagli pro aborto e pro divorzio - spiega - che per le attuali posizione politiche». Fraccaro, invece, confessa: «Io li ho votati un po’ tutti. Sono passato dalla padella alla brace e ritorno. Non c’era nessuno che mi rappresentasse veramente. Ora mi ritrovo nel M5S, finalmente un contenitore libero e a misura di cittadino».
Terzo classificato, con 39 voti, alle “paralmentarie” regionali è stato Cristiano Zanella, 39 anni, dottore commercialista e revisore legale, laureato in scienze politiche. «Non ricordo nemmeno per chi votavo - dice - forse in qualche occasione ho dato la mia preferenza ai Verdi ma sono passati parecchi anni». Punti fermi del loro programma per il Trentino sono il trasporto pubblico gratuito, l’eliminazione del traffico e dello smog, l’abrogazione della riforma Dalmaso e l’azzeramento dei contributi alle scuole private. Sull’economia puntano sull’azzeramento dei contributi alle imprese e sulla dismissione delle partecipazioni della Provincia nelle aziende che non fanno servizi pubblici. Sul piano istituzionale, abolizione delle comunità di valle e dimezzamento indennità a consiglieri e assessori provinciali. «Ma il programma è in divenire - spiega Zanella - e tutti possono dare il loro contributo tramite internet o partecipando alle nostre assemblee. Il vero elemento imprescindibile del nostro movimento, infatti, resta la democrazia diretta. Quello che vogliamo è il pieno coinvolgimento della comunità». E sulla politica nazionale? «Berlusconi ci fa un piacere a ricandidarsi e anche il Pd, senza Renzi, è più abbordabile», conclude Fraccaro.
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