Guccini «canta» la Campana di Rovereto
In «Quel giorno di aprile» un chiaro riferimento ai suoi rintocchi per la pace
ROVERETO. “Suona per tutti campana e non stai su nessun campanile”. Un verso così ad un roveretano fa venire pochi dubbi: toh, la Campana dei Caduti. È Maria Dolens la campana che suona senza stare su un campanile, non v'è ombra di dubbio.
Ebbene, questo verso chiude una delle canzoni dell'ultimo disco di Francesco Guccini, “L’ultima Thule”.
Non vi è la prova provata che il cantautore emiliano abbia pensato proprio a Maria Dolens nello scrivere il testo, potrebbe essere un'immagine figurata e non proprio la Campana dei caduti. Per sciogliere del tutto i dubbi bisognerebbe chiedere a Guccini in persona, anche se, scorrendo i versi, sembra proprio che il cantante di Pavana faccia proprio riferimento alla campana simbolo di Rovereto.
La canzone s’intitola “Quel giorno di aprile”, e fa riferimento al 25 di aprile ed alla Liberazione dell’Italia. Rievoca l'atmosfera dell'Italia appena uscita dalla doppia tragedia del fascismo e della guerra mondiale, un paese colmo di speranze ma anche dilaniato dall’occupazione e dalla guerra civile, e l'ultima immagine della canzone non guarda al passato, ma al presente, non senza preoccupazioni.
“Suona ancora per tutti campana e non stai su nessun campanile / perché dentro di noi troppo in fretta ci allontana / quel giorno di aprile”. Francesco Guccini nella canzone esprime preoccupazione per l'Italia, che sta dimenticando non solo le vicende storiche del 1945, ma anche sta scordando le lotte civili, le speranze e i principi che portarono alla Liberazione. Poco prima, nel testo, aveva fatto riferimento al discorso alla luna di Papa Giovanni XXIII. Per chiudere la canzone, Guccini si appella - pare - proprio alla Campana dei Caduti, i cui rintocchi sono da sempre un invito alla pace nel mondo. Forse il cantautore chiede che i rintocchi di Maria Dolens ricordino anche la storia, le vicende che faticosamente hanno portato l'Italia di nuovo alla pace, affinché il 25 aprile, come altre date importanti della nostra storia, non vengano dimenticati.
L'ultima Thule, aveva dichiarato l'anno scorso Francesco Guccini, è l'ultimo disco di una lunghissima carriera, iniziata nel 1967. Guccini ha detto ora di voler “andare in pensione” e dedicarsi solo alla scrittura ed alla letteratura. L'album è stato salutato con ampio favore dalla critica, che lo ha giudicato all'altezza dei suoi lavori migliori e sta ricevendo anche un ottimo successo di pubblico. (m.s.)
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