Grandine, impennata delle assicurazioni
I danni per i chicchi si fanno sentire non solo per gli agricoltori: ci sono richieste di liquidazioni per auto e pannelli solari
TRENTO. Se l’estate si fa attendere con poche giornate di vero caldo a ricordarci che siamo a giugno, è invece la grandine che si è già fatta sentire. Soprattutto in alcune zone della provincia come la Piana Rotaliana, la Val di Cembra e recentemente anche Rovereto, dove momenti di tempo soleggiato e caldo intenso si sono alternati con forte pioggia e grandine, con chicchi le cui dimensioni hanno anche sfiorano quelle di una pallina da golf. Chicchi che sono stati causa di parecchi malumori, ma soprattutto di danni alle abitazioni, in particolare ai pannelli fotovoltaici e ai balconi, e naturalmente anche alle automobili. Con una conseguenza anche per il mondo assicurativo visto che sono sia aumentate le richieste di polizze che coprono anche i danni da grandine ma anche le richieste di liquidazione dei danni sofferti. Per far fronte a questa notevole richiesta di polizze per eventi atmosferici è stato introdotto nelle carrozzerie l’utilizzo del tirabollo, ossia un servizio che consente di eliminare alcune ammaccature sull’autovettura senza dover riverniciare le parti trattate, garantendo così un notevole risparmio economico per le assicurazioni, che possono permettersi di azzerare la franchigia a vantaggio della numerosa clientela. Il titolare dell’agenzia Allianz di Trento, Roberto Campana, spiega come le compagnie assicurative subiscano una penalizzazione causata dai “furbetti” che, assicurando un’auto che già presenta danni da grandine (danni che risalgono agli anni precedenti), richiedono il risarcimento sia dei danni di quest’anno che di quelli del passato. Ma oltre alle autovetture, gli effetti della caduta di imponenti chicchi di grandine, accompagnati dalla pioggia, si fanno sentire anche nell’ambito dell’agricoltura: molte sono state coltivazioni devastate e i raccolti danneggiati. La grandine è, infatti, la più temuta dagli imprenditori agricoli, che rischiano di perdere il frutto di tanto lavoro. Il frutto più a rischio è la mela, perché i chicchi rendono difficile la commercializzazione del frutto danneggiato.
La portata locale degli eventi atmosferici come la grandine arriva anche a penalizzare le compagnie assicurative che sono più radicate in un territorio piccolo. Non sono in grado di spalmare le liquidazioni danni con altre zone d’Italia dove la grandine non si fa vedere e dove, quindi, non ci sono neppure le richieste di risarcimento.
* studenti che svolgono al Trentino l’alternanza scuola lavoro