Giovane con la pistola, paura a Trento
Movimentato episodio in piazza Venezia: il ragazzo è stato disarmato da un carabiniere. «L’ho fatto per una scommessa»
TRENTO. Un Maresciallo dell’Arma in servizio a Bolzano, che ieri si trovava a Trento per sbrigare alcune incombenze del proprio ufficio, nel transitare in piazza Venezia, alle ore 13,30 circa, ha notato un giovane che, con il viso parzialmente occultato da un berrettino calzato quasi fino a coprire gli occhi, attraversava la strada in corrispondenza del passaggio pedonale di fronte al cinema Modena, impugnando nella mano destra una pistola semiautomatica, della stessa tipologia di quella in uso dalle Forze di Polizia. Immediatamente ha allertato la centrale operativa per avere il supporto di una pattuglia della radiomobile e si è avvicinato al giovane per renderlo inoffensivo, senza mettere in pericolo l’incolumità delle molte persone presenti alle fermate dell’autobus di quella zona, tra cui moltissimi studenti all’uscita della scuola.
Una volta giunta l’autoradio, i militari, senza creare panico, hanno disarmato il giovane e lo hanno accompagnato in caserma per accertamenti. Il racconto fornito dal ragazzo, uno studente italiano di 16 anni è stato sconcertante: egli ha infatti motivato l’insano gesto come il risultato di una scommessa con alcuni amici, per accreditarsi verso i quali aveva accettato di attraversare la strada con un berretto di lana ben calzato, quasi come fosse un passamontagna e la pistola in bella mostra.
L’arma si è rivelata una semplice arma giocattolo, priva del tappo rosso ma comunque riproduzione assolutamente fedele di quella utilizzata dalle forze di polizia.
Il giovane è stato affidato al padre e denunciato per minacce, aggravate dall’avere impugnato una pistola ed averla rivolta verso un’automobilista in transito, che è rimasta piuttosto scossa.
La “fortuna” del ragazzo è stata duplice: la prima riguarda il sangue freddo degli operatori, che non hanno estratto le armi, benché l’arma in questione, agli occhi di quanti hanno assistito alla scena, poteva essere vera; la seconda è stata determinata dalla freddezza dell’automobilista, che non si è lasciata prendere dal panico fino al punto di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri utenti della strada, con il concreto pericolo di causare un sinistro stradale, proseguendo invece la propria marcia ed allertando contestualmente il numero di pronto intervento “112”.