Gios vuole un «quarto polo» autonomo dal centrodestra 

Il professore pronto alla sfida in solitaria insieme al gruppo dei sindaci  e a una lista del mondo sociale. Ma Kaswalder e Borga potrebbero sfilarsi


di Chiara Bert


TRENTO. Un polo civico e territoriale forte alleato con il centrodestra alle provinciali di ottobre, o un «quarto polo» autonomo (oltre a centrodestra, centrosinistra autonomista e 5 Stelle) che deciderà dopo le elezioni come far pesare i propri voti?

È questo il dilemma che in queste ore attraversa l’area che fa riferimento a Geremia Gios, al cui interno si confrontano posizioni diverse sulla direzione da prendere. Mercoledì si è tenuto un nuovo incontro, al quale hanno partecipato, oltre a Gios, i consiglieri Rodolfo Borga per Civica Trentina e Walter Kaswalder con i suoi Autonomisti Popolari e alcuni sindaci civici tra cui Francesco Valduga (Rovereto), Roberto Oss Emer (Pergine), Mattia Gottardi (Tione) e il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi.

Poche ore prima, era stato proprio Rodolfo Borga a indicare la rotta della sua forza politica: «Non facciamo parte del centrodestra nazionale ma lo consideriamo il nostro interlocutore privilegiato, vogliamo un confronto senza veti ma con pari dignità», aveva detto l’ex sindaco di Mezzolombardo allontanando il nodo del candidato presidente e mandando alla Lega un messaggio chiaro: «Non pensi di relegare in coda ai partiti le liste civiche. A ottobre non basta arrivare primi, senza il 40% non si governa» (sottinteso: senza i nostri voti al 40% non ci arriverete).

Sulla stessa linea di Borga c’è Walter Kaswalder: «Noi - dice il consigliere - abbiamo chiesto che si mettano nero su bianco 4-5 punti qualificanti della nostra proposta. Sgombriamo il campo, a noi non interessa discutere di nomi, per me il candidato presidente ideale è Gios. Ma un quarto polo da soli non mi interessa, non mi convince chi sostiene che il polo civico è autosufficiente, io dico che dobbiamo confrontarci con il centrodestra. Ci rivedremo tra pochi giorni e lì si tireranno le fila, se ci sarà un accordo bene, altrimenti ognuno farà le sue scelte».

Un documento dovrebbe vedere la luce a breve e posizionerà i civici in alternativa all’attuale maggioranza di centrosinistra che governa la Provincia. E poi?

Poi le posizioni, appunto, divergono. All’interno degli stessi sindaci civici, dove Francesco Valduga ha ribadito in modo netto che - per la sua storia personale e le sue convinzioni - non potrà mai schierarsi con la Lega e con il M5S. Come lui la pensano alcuni amministratori, mentre per altri (come Gottardi e gli esponenti della Civica) un’alleanza con il Carroccio sarebbe un approdo naturale.

Il professore - non a caso individuato come regista di un’area tutta da costruire - tesse le fila e prova a tenere insieme i pezzi. Lui resta fermo sulla sua idea originaria: un raggruppamento di liste civiche potrebbe avere i numeri per correre da solo. Questo sempre che il suo disegno - che vedrebbe insieme sindaci, Gios, Civica Trentina, Autonomisti di Kaswalder, e una quinta lista formata da esponenti provenienti dal sociale - prenda corpo. Altrimenti il progetto si svuoterebbe e liberi tutti.















Scuola & Ricerca

In primo piano