POSTE

Giorni alterni, ecco il piano delle Poste 

Si parte in 35 Comuni per proseguire in altri 120 centri nel corso del 2018. Salvi (ma solo in parte) 22 città e paesi


di Andrea Selva


TRENTO. Il recapito a giorni alterni partirà a dicembre nei primi 34 comuni trentini e proseguirà nel corso del 2018 in altri 120 comuni, secondo una tabella di marcia dettata dalle trattative sindacali.

E i restanti 22 comuni? In realtà il recapito a giorni alterni scatterà anche in questi centri maggiori - tra cui Trento, Rovereto, Arco, Riva del Garda e Pergine - ma Poste Italiane prevede in questo caso una linea di recapito aggiuntiva (chiamata “linea plus”) dedicata alla corrispondenza urgente e alla stampa quotidiana. Eccolo qui il piano delle Poste, come risulta dagli elenchi che l’azienda ha comunicato all’Agcom.

Se n’è parlato anche in consiglio provinciale, con il governatore Ugo Rossi che - in risposta a due distinte interrogazioni dei consiglieri Degasperi e Fugatti - ha condannato la riduzione dei servizi sul territorio ma ha rivendicato l’intervento provinciale per mantenere la presenza degli uffici postali sul territorio.

Una presenza che - ha detto - potrebbe essere rafforzata con la disponibilità dei negozi multiservizio (sostenuti dalla Provincia) e con l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili: «Tutti interventi che potranno essere stabiliti in accordo con l’azienda quando ci avranno comunicato ufficialmente il loro piano» ha detto ancora il governatore.

«Quello della Provincia è un intervento tardivo» hanno sostenuto in aula i consiglieri dell’opposizione, facendo notare che fra pochi giorni il recapito a giorni alterni partirà nei primi comuni trentini e mettendo in evidenza la linea scelta da Bolzano che sul recapito postale ha chiesto (e ottenuto) la competenza.

Sul «caso Bolzano» il governatore Rossi ha individuato - in accordo con il collega Arno Kompatscher - possibili sinergie: «Verificheremo la possibilità di utilizzare il centro di smistamento altoatesino per la corrispondenza trentina, con la possibilità di realizzare efficienze che potrebbero avere ricadute positive sul mantenimento dei servizi sul territorio» ha spiegato in aula il governatore.

Quanto all’intervento provinciale, Rossi ha frenato: «Ognuno deve fare la sua parte e la nostra linea è che Poste italiane deve garantire il servizio universale senza che la Provincia venga in soccorso dell’azienda utilizzando i soldi dei trentini per un servizio che altri dovrebbero già garantire».

Quanto al recapito quotidiano (che nella mappa abbiamo evidenziato in verde) Rossi ha ammesso che pur essendo garantito in un numero “importante” di Comuni non si tratta di un servizio che la Provincia di Trento può considerare sufficiente.













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