IL CASO

Galline da uova e trote mangeranno larve e insetti prodotti in Trentino 

Il progetto «circolare» di due aziende con la Fondazione Mach: utilizza rifiuti organici e produce mangimi. Ma anche compost


Ilaria Puccini


TRENTO.  Si è molto discusso, alcune settimane fa, del primo via libera della Ue alla produzione e consumo di insetti a scopo alimentare umano. Ma da anni ormai gli insetti vengono allevati per produrre mangimi destinati all’alimentazione animale: farine di larve e insetti entrano da tempo nei mangimi, e nella catena alimentare che poi finisce nei nostri piatti.

La novità viene dal Trentino con un nuovo progetto che vede impegnata anche la Fondazione Mach di San Michele all’Adige: «Produrre mangimi sostenibili per polli e pesci partendo dall'allevamento di un insetto, la mosca soldato nera, è l'obiettivo del progetto Win4feed (waste & insect for feed), sostenuto dal bando del psr 2014-2022, che vede partecipare la Fem e due aziende agricole trentine Baolfly srl (che produce insetti a Zambana) e Uova di montagna (allevamento di galline ovaiole, a Mori)».

Secondo Fem si tratta di «un modello innovativo di bioeconomia circolare che prevede di sfruttare gli scarti locali della trasformazione agroalimentare per produrre una dieta per la crescita delle larve della mosca soldato in uno specifico impianto pilota implementato dalla start-up baolfly, coordinatore del progetto; larve che poi diventano alimento per le galline ovaiole. non è tutto, il cerchio si chiude con un ultimo passaggio: i sottoprodotti dell’allevamento dell’insetto, ovvero esuvie e insetti adulti, vengono riutilizzati come integratori nell’alimentazione delle trote nell’ottica di avere un allevamento zero rifiuti».

In questo progetto di economia circolare la Fem fornirà supporto tecnico-scientifico grazie alle competenze e strumentazioni dell'unità acquacoltura e idrobiologia del centro trasferimento tecnologico con la collaborazione dell'unità biotecnologie dei prodotti naturali del centro ricerca e innovazione per l'analisi del microbiota intestinale dei pesci.

«La valorizzazione che farà Fem - evidenzia Filippo Faccenda, responsabile scientifico di progetto e referente della fondazione - consiste nel nobilitare uno scarto della filiera dell’insetto in un ingrediente per la filiera del pesce, riducendo a sua volta l’impatto ecologico della produzione di acquacoltura. il prodotto ottenuto dal ciclo dell’insetto verrà sperimentato come sostituto della soia nei mangimi per avicoli; l’insetto, infatti, risulta un ingrediente più sostenibile rispetto alla soia in termini consumo di suolo, acqua e impronta carbonica. quindi la sua sostituzione con la larva di mosca soldato nera porta, di conseguenza, ad una produzione zootecnica più sostenibile e ad un alimento (uova) meno impattante sull’ambiente».

Un modello che già molti paesi europei stanno sperimentando con buoni risultati.

 













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