Frana del 2000, via al questionario 

Romagnano, dopo l’evento si ripete un’indagine per valutare i rischi e le misure



TRENTO. Sono trascorsi quasi 18 anni dalla drammatica domenica del 19 novembre 2000, quando una frana colpì l’abitato di Romagnano provocando panico e danni alla comunità. Oltre quattrocento persone furono sfollate dalle loro abitazioni per permettere le operazioni d’intervento ai vigili del fuoco che lavorarono senza sosta per riportare la normalità nell’abitato. In seguito al disastroso evento, sono state eseguite imponenti opere di sistemazione destinate a mitigare un eventuale altro rischio.

«L’evento franoso di Romagnano - scrivono nella nuova iniziativa - la presidente della circoscrizione Mariacamilla Giuliani e il professor Marco Borga - ha svolto un ruolo importante per promuovere una migliore gestione del rischio idro-geologico in Provincia di Trento, mostrando il ruolo decisivo della comunicazione: gestire il rischio significa infatti, conoscere e comunicare. Non solo. E’ anche importante saper comunicare perché i destinatari dell’informazione abbiano un’esatta percezione del rischio e del modo in cui comportarsi per evitarne i danni». In seguito alla frana, nel 2006, la comunità di Romagnano è stata protagonista di un’iniziativa di ricerca volta all’analisi della percezione del rischio, promossa da alcuni Centri di ricerca e dal Servizio Bacini Montani nell’ambito di un Progetto Europeo, tramite una serie di interviste agli abitanti del paese, su temi quali la consapevolezza del pericolo e la preparazione dei singoli e delle comunità ad affrontare un'emergenza.

I risultati di quella indagine sono stati utilizzati sia per sviluppare tecniche efficaci di allertamento nel corso degli eventi di piena, che per valutare l’avvertimento dei vari gruppi sociali rispetto al rischio di piena e quindi sviluppare metodologie adeguate per la mitigazione dei rischi appunto. Per meglio interpretare questa dinamica, l’indagine verrà ripetuta nei prossimi giorni in collaborazione fra l’Università di Uppsala (Svezia), il Servizio Bacini Montani della Provincia, la Circoscrizione di Ravina - Romagnano e l’Università di Padova. La raccolta dati avverrà come in precedenza tramite questionari sottoposti alla comunità locale, con un’intervista a ciascun nucleo familiare selezionato, per due settimane, intervistando un centinaio di persone. La presidente Giuliani, invita le persone disponibili a farsi intervistare, e soprattutto chi ha già collaborato nel 2006, a contattare il coordinatore locale dell’iniziativa, Marco Borga, università di Padova (marco.borga@unipd.it). Al termine della ricerca, i risultati verranno presentati e discussi con la comunità di Romagnano, con le associazioni e con il Servizio Bacini Montani, nell’ambito di incontri dedicati a questo obiettivo. (g.m.)















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