Maltempo / Danni

Frana a San Rocco, le sei famiglie evacuate restano fuori casa. Riaperta la Fricca

Ordinanza del sindaco dopo lo smottamento di mercoledì sera e il cedimento della strada. Domani al via i lavori di messa in sicurezza e consolidamento: c’è da svuotare un bombolone con 1000 litri di gpl nella scarpata. Il geologo: «Un mese e mezzo di piogge continue ha imbevuto il terreno»

LA FRANA Smottamento a San Rocco di Villazzano, cede la strada



TRENTO. Per qualche giorno non potranno ritornare a casa i sei nuclei familiari  che vivono in via Castel San Rocco 17, nel maso evacuato ieri sera (26 giugno) in seguito allo smottamento che, intorno alle 19, ha interessato la strada comunale provocando il cedimento della carreggiata a monte della strada delle Novaline.

Sopralluogo a San Rocco, al via i lavori di messa in sicurezza dopo la frana

Con una procedura di somma urgenza, già domani (28 giugno) inizieranno i lavori per la messa in sicurezza e, in una seconda fase, per il consolidamento del versante in via Castel San Rocco dove è avvenuta la frana. Oggi il sopralluogo del sindaco Ianeselli con i tecnici. LE FOTO (Comune di Trento)

Il sindaco Franco Ianeselli ha firmato l’ordinanza che, per ragioni di sicurezza, vieta l’avvicinamento al maso dei 9 residenti, tutti ospitati a casa di parenti o amici già dalla notte scorsa. Altre unità abitative del maso sono occupate solo d’estate, durante i periodi di vacanza.

In sopralluogo stamattina insieme al capo della Protezione civile comunale Claudia Patton e al geologo comunale, il capoufficio Alberto Pisoni, il sindaco ha assicurato “l’assistenza dell’Amministrazione comunale ai residenti in difficoltà nel trovare una sistemazione temporanea”. Inoltre Ianeselli ha osservato come questa sia la settima emergenza a cui il Comune deve far fronte da febbraio, quando c’è stato un crollo di massi imponenti a Cadine, episodio a cui ne seguiti altri a Meano, Gocciadoro, Montevaccino, Ischia Podetti, in via Montello: “Non so se sia corretto mettere in relazione la maggior frequenza dei fenomeni di dissesto con il cambiamento climatico. Certo è che questi segnali non vanno trascurati: occorre prestare sempre più attenzione al territorio, evitando il consumo e limitando il più possibile l’impermeabilizzazione del suolo. Ringrazio tutti coloro che la notte scorsa hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire l’incolumità delle persone e la sicurezza: è stato un lavoro straordinario di coordinamento e di collaborazione tra enti e soggetti diversi, dai tecnici del Comune alla Protezione civile provinciale, dai Vigili del Fuoco permanenti a quelli volontari di Villazzano alla nostra polizia locale”.

I lavori.

Con una procedura di somma urgenza, già domani inizieranno i lavori per la messa in sicurezza e, in una seconda fase, per il consolidamento del versante. Si tratta di un’operazione complessa, sia per la presenza nelle vicinanze di un’abitazione, sia perché nella scarpata sotto la strada c’è un bombolone con mille litri di gpl. Per questo sono stati allertati i vigili del fuoco permanenti, che nei prossimi giorni provvederanno a svuotare il bombolone una volta conclusa la prima pulizia del pendio da parte di una ditta incaricata dal Comune. Nel pendio è finita anche una pesante scala in acciaio che dovrà essere rimossa. Sarà tolta anche la tensione al palo della luce travolto dallo smottamento, mentre già da ieri i tecnici di Novareti hanno provveduto a chiudere il gas che alimenta una tubazione sotto la strada. Spiega Claudia Patton, responsabile della Protezione civile comunale, oltre che dirigente del servizio Gestione strade del Comune: “Dopo la prima pulizia del fronte, che ci consentirà di capire meglio com’è la situazione, si procederà con l’intervento per il consolidamento della strada, che prevede tra l’altro la costruzione di un’opera di sostegno. Sono già stati individuati sia la ditta che farà i lavori sia i tecnici esterni che affiancheranno quelli del Comune. I residenti potranno tornare nelle loro case appena sarà chiarita meglio la situazione dello smottamento. In giornata contatteremo tutte le famiglie evacuate per capire di cosa hanno bisogno”.

Le cause. Quanto alle cause dello smottamento, il geologo Cristiano Belloni, tecnico incaricato dal Comune presente sul posto questa mattina, ha ipotizzato: “Lo smottamento è avvenuto ieri in un momento di assenza di precipitazioni. Evidentemente il mese e mezzo di piogge quasi continue ha imbevuto il terreno alla base del muretto a secco che conteneva il versante, facendolo poi cedere di schianto”.

Statale della Fricca riaperta. Già stamattina è stata riaperta la statale della Fricca, che ieri sera è stata messa in sicurezza sistemando una serie di “legoblock” in cemento a valle della frana, in modo da contenere eventuali cadute di materiali dalla zona dello smottamento. La polizia locale di Trento ha presidiato la zona fino alle 3 di questa mattina.

 













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