Falso medico a Lavis patteggia 8 mesi 

Davide Iannone non era laureato ma esercitava la professione da anni. Dovrà restituire all’Azienda sanitaria 120 mila euro



TRENTO. Ha patteggiato 8 mesi di reclusione ed un risarcimento di 120 mila euro all’azienda sanitaria trentina, Davide Iannone. Per due anni esercitò la professione di medico condotto a Lavis senza avere mai conseguito la laurea in medicina.

Il caso scoppiò all’inizio del 2017, dopo lo scandalo che portò in prima pagina un altro medico, Andrea Stampini, l’uomo che per tredici anni aveva esercitato la professione di medico all’ospedale di Riva, occupando persino il ruolo di primario, senza però aver mai conseguito la laurea. Stampini fu condannato dalla Corte dei Conti di Trento al pagamento di quasi mezzo milione di euro, ovvero gli stipendi arretrati netti percepiti dall’Azienda Sanitaria.

Il caso del finto medico ferrarese a Riva fece partire una serie di controlli a tappeto da parte dell’Azienda Sanitaria trentina, per verificare le posizioni di altri medici.

Controlli non inusuali, nella sanità locale, anche nei confronti dei medici che lavorano in convenzione. L’autocertificazione o la dichiarazione dell’ordine professionale non sono sufficienti per accreditare un sedicente professionista. Questo accadeva all’inizio del 2017. Iannone, che come altri aveva avuto la richiesta di esibire la certificazione di laurea, decise altrimenti. In concomitanza con l’inizio delle verifiche da parte dell’ Azienda Sanitaria, diede le dimissioni. Ormai, però, era troppo tardi.

Alle spalle il falso medico napoletano si lasciava due anni di esercizio della professione senza averne i requisiti, centinaia di visite fatte nell’ambulatorio di Lavis, dal 2014 al 2016. Davanti a sé accuse pesantissime: truffa, falso in auto certificazioni, esercizio abusivo della professione. Iannone si era iscritto infatti all’ Ordine dei medici di Cagliari, poi aveva chiesto il trasferimento a Roma, nell’aprile 2009, dove però non aveva esercitato la professione. Per l’iscrizione all’ Albo era sufficiente l’auto certificazione. Quindi il sedicente medico era arrivato a Trento, con la sua iscrizione ad un Ordine per il quale non aveva attestati. Falsa la laurea dichiarata: Iannone non si era mai laureato all’università di Federico II di Napoli, città nella quale asseriva di aver frequentato. Non aveva dato nessun esame. La vicenda era rimbalzata all’attenzione dei media nazionali, finendo anche nella morsa del tg satirico Striscia la notizia. «Come siamo messi con l’università? Che ricordi ha della sua festa di laurea?» chiese l’inviato. «Stiamo provvedendo», rispose Iannone.

Nonostante le dimissioni, c’era già la denuncia, depositata alla procura della Repubblica dai legali dell’Azienda sanitaria. Iannone tentò di giocare la carta dell’equivoco. L’azienda sanitaria chiedeva i danni procurati, qualora la laurea non fosse stata esibita. Gli accertamenti da parte dell’Azienda, le vie legali. Ieri il patteggiamento.













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