Expo Schuh, l’unica fiera controcorrente
La crisi economica ha messo in ginocchio molte rassegne espositive. Quella di Riva, inaugurata ieri, resiste bene
RIVA. I venti burrascosi della crisi economica sballottano ma non travolgono l'Expo Riva Schuh che a differenza di quanto accade ad altre fiere del settore - costrette a tamponare l'emorragia di espositori e visitatori - si mantiene saldamente al comando fra gli appuntamenti del settore a livello continentale. «Sono i numeri che lo dicono - ha spiegato orgogliosamente il presidente di Riva del Garda Fierecongressi Roberto Pellegrini inaugurando, ieri mattina, l'edizione numero 78 assieme al direttore Giovanni Laezza e all'assessore provinciale Tiziano Mellarini - e che decretano Expo Riva Schuh come la principale fiera delle calzature d'Europa. Numeri che in un passato neanche troppo lontano sarebbero stati la normalità mentre oggi rappresentano quasi un'eccezione dentro una crisi economica che non fa prigionieri».
Eccoli questi numeri: 12 mila visitatori attesi fra gli stand da qui a martedì, 1244 espositori di cui 351 italiani e 893 stranieri, con la novità rappresentata dalla Bulgaria che sbarca per la prima volta a Riva. Ma numeri altrettanto importanti sono i 10 milioni di euro di volume d'affari che la fiera rivana riesce puntualmente a muovere. «È la fiera della fedeltà - ha commentato il direttore Laezza - come dimostra la percentuale, vicina al 99%, degli espositori che torna a Riva del Garda edizione dopo edizione». Lo spazio espositivo copre 32 mila metri quadrati del Palafiere: novità di quest’anno il New Indian Pavilion, spazio completamente rinnovato che accoglie le aziende indiane. A tal proposito è stata annunciata la seconda edizione della trasferta in terra indiana dell'Expo rivana (dal 5 al 7 luglio) che darà spazio a calzature e accessori in pelle da tutto il mondo (nello scorso luglio, l’appuntamento ha richiamato 200 espositori e oltre 4.670 visitatori indiani e internazionali). «È un modello di fiera assolutamente adatto al mercato indiano - ha evidenziato Erica Di Giovancarlo dell’Italian Trade Commission - perché promuove un prodotto medio-alto e in India la fascia media di popolazione sta crescendo con un sensibile cambiamento di gusto, soprattutto da parte delle donne che cominciano a interessarsi a questo tipo di accessorio».
Roberto Pellegrini ha toccato anche la questione logistica: «Alla mancanza di grandi superfici, a paragone di enti fieristici concorrenti come Milano, sopperiamo con un’innovazione e qualità degli stessi, studiando spazi personalizzati che sappiano connotare le differenti nazionalità». Il presidente di Fierecongressi ha poi dato garanzie sul futuro di questa rassegna e delle altre organizzate al quartiere fieristico della Baltera. All’assessore Mellarini la chiusura: «Per noi è un orgoglio sentire che la nostra fiera in India è un fenomeno. Daremo un supporto concreto per internazionalizzare il Trentino, soprattutto verso il mercato indiano». (gl.m.)