Ex Sit, ecco come cambierà: stazione delle corriere, giardino sospeso e (forse) una nuova torre di legno per le bici
In consiglio comunale iniziata la discussione sul progetto di riqualificazione dell’area di via Canestrini, futuro polo dell’intermodalità. Il sindaco: «Trento più verde e sostenibile»
TRENTO. E’ iniziata questa sera (26 ottobre) in consiglio comunale a Trento la discussione sul progetto di riqualificazione dell’area ex Sit di via Canestrini.
Da anni un grande parcheggio di attestamento a ridosso del centro, in futuro un polo dell’intermodalità che avrà al centro la nuova stazione delle autocorriere.
In aula sono stati mostrati anche alcuni rendering del progetto, un intervento già finanziato con 20 milioni di euro del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Al piano terra è prevista come detto la nuova stazione delle corriere, con la biglietteria, il bar, i servizi. Sopra, un grande giardino pensile, con un prato, un'area dedicata alla biodiversità e “piazza d’acqua”, uno spazio pavimentato che in caso di pioggia funzionerebbe come un piccolo invaso per il recupero idrico.
Al piano interrato un parcheggio pertinenziale (quindi pensato per i residenti) da 160 posti auto. Ci sarà poi la torre di partenza della funivia per il monte Bondone, a cui si potrebbe aggiungere – ed è una novità che ha tenuto banco negli ultimi giorni – una torre di legno pensata come parcheggio per biciclette e disegnata dallo studio danese Møller, partner del progetto europeo “Build in wood" che ha scelto Trento come caso di studio.
La torre di legno è stata progettata per essere parcheggio per bici ai piani bassi e sopra spazio espositivo e punto panoramico, un nuovo monumento della Trento del futuro in dialogo con le torri medievali che da secoli sono lo skyline della città.
«Tutto il progetto per l'area ex Sit è all'insegna della sostenibilità», ha scritto a commento il sindaco Franco Ianeselli. «Non solo per il verde del tetto-giardino e delle pareti a bosco verticale, ma anche per i servizi che permetteranno di dare nuovo impulso a una città che crede nel trasporto pubblico e nella ciclabilità, una Trento che guarda al futuro pensandosi più verde e più sostenibile. Perché le città sono materia viva, evolvono nell'architettura, negli spazi e nella vivibilità. Non sono sogni, credetemi. Il cambiamento comincia immaginandolo».