Ex moglie non paga gli alimenti ai figli
Ha lasciato il marito e i due figli: il giudice le ha ordinato di versare 150 euro a ciascun ragazzo, ma lei non lo ha fatto
TRENTO. Capita spesso, purtroppo, che donne in difficoltà trascinino in tribunale ex mariti poco propensi a pagare loro quanto dovuto per il mantenimento dei figli. In val di Fiemme, invece, c’è un uomo che, in gravi difficoltà economiche, ha avviato una battaglia legale contro l’ex consorte, che proprio non ne vuole sapere di contribuire al mantenimento dei due loro figli.
La vicenda ha inizio nell’ottobre del 2012, quando i due, entrambi nati nel 1964, si separano. A lasciare l’appartamento in cui viveva con la famiglia è la donna, che si trasferisce in una casa che ha in comproprietà con un parente. Va precisato che il marito di professione era custode di condominio e, per questo, poteva contare su un alloggio all’interno dello stesso stabile. I due figli - uno maggiorenne e l’altro di 17 anni - decidono di restare assieme al padre, con cui affermano di avere un ottimo rapporto.
Ma i soldi scarseggiano: il papà arrotonda il magro stipendio con lavoretti serali durante la stagione turistica; stesso discorso per il figlio più grande, che con lavori stagionali non può certo dirsi indipendente, mentre il più giovane è stato costretto a lasciare gli studi per aiutare papà. La vita non è facile, ma i tre vanno avanti. Almeno fino allo scorso settembre, quando le condizioni di salute degli anziani genitori dell’uomo si aggravano all’improvviso.
Lui prende un mese di aspettativa per stare vicino a loro, ma viene licenziato. E così, oltre a rimanere senza lavoro, resta anche senza casa ed è costretto a prendere un appartamento in affitto. Le spese aumentano e la famiglia non riesce più ad andare avanti, anche perché dall’ex moglie non arriva alcun aiuto economico. Nonostante lavori e nonostante prima della separazione abbia ricevuto un’eredità di oltre 100mila euro, “transitata” per un periodo su un conto bancario in comune con il marito.
L’uomo si rivolge all’avvocatessa Karol Pescosta e con un primo provvedimento, quello relativo alla seperazione, la giudice del tribunale civile Giuliana Segna stabilisce un mantenimento di 150 euro per ciascuno dei figli, e con un secondo provvedimento le intima di pagare all’ex moglie, assistita dall’avvocatessa Rosa Rizzi. Ma non succede nulla.
La cinquantuenne rifiuta di dare qualsiasi tipo di aiuto a ex compagno e figli perchè si dice convinta che debba essere l’uomo a prendersi cura e a mantenere la lafamiglia. A quel punto, quindi, Pescosta presenta un ricorso al Giudice di pace con cui chiede e ottiene il pignoramento di un quinto dello stipendio della donna e del suo conto corrente per un valore di circa 3mila euro. Per ora, però, nemmeno quest’ultima sentenza sembra aver sortuto alcun effetto e la battaglia legale sembra destinata a inasprirsi ulteriormente.