Ex Atesina, il Comune a caccia di cinque milioni
È l’importo del bando europeo per riqualificare l’area con idee innovative Maule: «L’obiettivo è lo sviluppo sostenibile, con partner pubblici e privati»
TRENTO. Il Comune ci riprova. Aveva già tentato di ottenere i finanziamenti europei due anni fa (5 milioni in palio) partecipando alla gara per il programma Urban innovative action (Uia). Detto in altre parole, si tratta di proporre riqualificazioni urbane che abbiano l’ obiettivo dello sviluppo sostenibile, l’ottimizzazione energetica, il risparmio idrico, l’abbattimento delle emissioni nocive. E, come due anni fa, quando il fondo sfumò, anche ora si è individuata l’area ex Atesina. Ieri la presentazione dell’iniziativa da parte dell’assessora comunale Chiara Maule per i progetti europei, che l’ha definita “audace e creativa”.
«Un progetto - ha affermato Chiara Maule - su un’area come l’ex Atesina su cui la giunta ed il consiglio comunale hanno già individuato un intervento. Sappiamo che non è facile vincere i bandi europei, ma siamo intenzionati a provarci. Le caratteristiche da rispettare sono le idee innovative e partecipate. Per questo il bando pubblicato oggi (ieri per chi legge, ndr) prevede 15 giorni di tempo per trovare dei partner, mentre il 30 marzo scadrà il termine per la presentazione del progetto».
Della riqualificazione dell’area ex Atesina si parla da anni, da quando il deposito dei mezzi si è trasferito all’Interporto, ma risale addirittura al 2004 il progetto Palomar, elaborato da un gruppo di architetti coinvolgendo la popolazione del quartiere dei Solteri, le associazioni, le scuole e la parrocchia, per decidere che fare di quell'area. Allora si erano proposti percorsi pedonali e ciclabili, spazi di aggregazione e giochi per i ragazzi e per i bambini, la biblioteca e poi alloggi, perché l'area non si svuotasse di sera. Ma tutto è rimasto sulla carta, anche se la popolazione, che ha costituito nel frattempo un comitato di quartiere, ha continuato a battersi perché quell’area non divenisse ancora e sempre terreno per aree commerciali e speculazioni, come è successo a Trento Nord. La giunta comunale non parte da zero, perché come si diceva, c’è già un progetto di massima: l’area ex Atesina, con i suoi 17 mila metri quadrati, dovrebbe essere trasformata in una infrastruttura urbana resiliente al clima. In particolare, la riqualificazione prevede un'area verde multifunzionale a nord (6 mila metri quadrati), spazi per l'abitare collaborativo a sud (mille e cento metri cubi), collegamenti pedonali e ciclabili con il quartiere, una piazza coperta da tremila metri quadrati, locali a servizio della piazza ad est. Per la parte ovest dell'area, con funzioni di carattere sportivo, come pure per i parcheggi, non ci sarà la richiesta di co-finanziamento.
Come si vede, si viene incontro alle richieste degli abitanti. «L’innovazione - ha chiarito la dirigente Chiara Morandini - non riguarda solo le soluzioni tecniche che si vorranno adottare, ma anche quelle sociali. Si dovrà proporre soluzioni innovative anche dal punto di vista sociale, perché questo sarà un valore aggiunto che potrà essere preso ad esempio anche in altre realtà». Due anni fa (quando assessora era Marika Ferrari) si era pensato ad "concept store" avanzato dal punto di vista energetico, un contenitore multifunzione dove convivano attività per la popolazione, come ristorazione, feste di quartiere, concerti e spettacoli. Ora si spera di aggiudicarsi il finanziamento e la caccia a partner come Università, Fbk, imprese private è già iniziata. C’è tempo fino al 14 febbraio per proporre idee. (sa.m.)