Elementari, bambini a scuola fino alle 14: saltano i pomeriggi
Il piano. Gli alunni delle primarie dovranno seguire le lezioni in presenza dell’insegnante sfruttando anche aule alternative Ingressi scaglionati. Addio all’ipotesi della turnazione. Resta la mensa, ma con pasti confezionati
Trento. Rivoluzione. Non ci sono altre parole per descrivere le trasformazioni che lo tsunami Covid 19 imporrà alla scuola. I due tavoli che stanno studiando le possibili soluzioni per la ripresa hanno già elaborato alcune ipotesi. Al momento molto generali e da approfondire. In questi giorni le riunioni si stanno susseguendo, anche se per passare dalla teoria alla pratica ci vorrà ancora qualche settimana. La scorsa settimana si è tenuto un primo incontro tra l’assessore Mirko Bisesti, il dirigente del Dipartimento della Conoscenza Roberto Ceccato e i dirigenti scolastici. Incontro che verrà replicato nei prossimi giorni. Ma già sono emerse alcune indicazioni che renderanno la scuola, alla ripresa di settembre, molto diversa da quella attuale.
Ore 8-9, ingressi scaglionati
Per evitare assembramenti e sovraffollamento dei mezzi pubblici si sta pensando di scaglionare gli ingressi a scuola. L’ipotesi è quella di prevedere entrate ogni quarto d’ora, tendenzialmente tra le 8 e le 9 di mattina, soprattutto alle elementari. Saranno i dirigenti delle singole scuole a decidere se gli scaglioni saranno per classe, ossia le prime e le seconde e poi le altre, o per sezione. Si conta in queste modo ridurre la pressione su tutti i servizi e di tagliare anche la presenza in contemporanea di studenti su autobus e treni. Da vedere se la misura sarà sufficiente oppure se ci saranno ulteriori differenziazioni da adottare.
Tempo scuola ridotto
Una misura che da sola rappresenta un cambiamento epocale è la riduzione del tempo scuola, ovvero delle ore di lezione settimanali. Taglio che avrà un’incidenza soprattutto alle elementari e alle medie, mentre alle superiori potrà essere evitata grazie a quelli che vengono ritenuti i buoni risultati della didattica a distanza. Al momento, la Provincia pensa di portare il tempo scuola alle elementari da 30 a 26 ore settimanali e alle medie da 33 a 30 ore. I singoli dirigenti potranno, comunque, prevedere un tempo scuola maggiore se le strutture e l’organizzazione delle loro scuole lo permetteranno. A livello nazionale si sta pensando a un taglio del tempo scuola anche maggiore. In quel caso la Provincia valuterà se adeguarsi oppure restare sul tempo scuola così rimodulato. La decisione sarà legata in gran parte a tutto il ragionamento sugli spazi ulteriori che l’assessore Bisesti ha già avviato con i sindaci e il Consiglio delle autonomie locali per trovare sale, aule e palestre da destinare all’attività didattica.
Piccoli gruppi, ma niente turni
Un aspetto sul quale il dibattito è molto acceso è quello della presenza degli alunni alle lezioni. L’indicazione è quella di evitare i turni per non pesare troppo sulle famiglie, obiettivo che si potrà raggiungere riducendo il tempo scuola. Come spiega l’assessore Bisesti, ci si è resi conto che soprattutto i più piccoli hanno bisogno del contatto diretto con l’insegnante e anche con i compagni. Per questo si cercherà di fare in modo che i bimbi delle primarie possano seguire a scuola tutte le lezioni alla mattina sfruttando un numero maggiore di aule, ricavate anche nelle palestre o in spazi esterni: «I bambini delle elementari non possono seguire da casa o andare avanti con la didattica a distanza. Per questo stiamo studiando soluzioni che permettano la frequenza. Tendenzialmente si pensa di ridurre della metà il gruppo classe per assicurare il rispetto delle distanze e di sfruttare tutti gli spazi delle scuole come l’aula magna, i laboratori e le palestre, oltre a quelli che saranno messi a disposizione dei sindaci. Ovviamente questo taglio non sarà necessario nelle zone in cui le classi sono composte da un numero ridotto di bambini. Per le superiori e anche le medie il problema sarà molto ridotto perché si potrà andare avanti con la didattica a distanza».
Lezioni da casa alle Medie
Per gli studenti di medie e superiori di pensa di dirottare sulla didattica distanza soprattutto le lezioni teoriche, mentre quelle più pratiche, come le ore di laboratorio, dovranno per forza di cose essere svolte a scuola.
Rientri pomeridiani eliminati
In linea di principio il Dipartimento della conoscenza pensa di cancellare i rientri pomeridiani a scuola. Questo per ridurre il più possibile la possibilità di esposizione a eventuali fonti di contagio.
Uscita alle 14 dopo la mensa
Grandi cambiamenti anche a tavola per i bambini delle elementari e per i ragazzi delle medie. Infatti, anche se i rientri saranno in via generale eliminati, si pensa, anche per alleviare il peso in più che le famiglie dovranno sopportare, di mantenere il servizio mensa. In questo modo i bambini usciranno alle 14 e non a mezzogiorno, come avverrebbe se non dovessero restare a pranzo a scuola. Ma sono necessarie precauzioni. Per questo, insieme ai gestori del servizio, si sta pensando a pasti confezionati singolarmente, non più serviti con il vassoio, e che dovranno essere adatti all’asporto. I bambini potranno mangiare non solo nei locali delle mense, spesso sotterranei o comunque non sempre idonei ai tempi del Coronavirus per mancanza di areazione, ma in classe o negli spazi comuni delle scuole.