Dopo 8 anni sì al Garante dei detenuti

Il consiglio provinciale approva il ddl di Civico, che dedica la norma a padre Forti. Il Pd: «Passo avanti per i diritti umani»



TRENTO. Dopo quasi 8 anni di dibattito è stato approvato con 28 sì e 4 no il disegno di legge (primo firmatario Mattia Civico, Pd) con il quale viene istituita la figura del garante dei detenuti e di quello per i minori. Una giornata felice, ha commentato prima del voto il presidente Dorigatti. In sede di discussione, all’articolo uno sono stati accolti gli emendamenti di Borga della Civica Trentina (no alla competenza del garante dei detenuti sui trattamenti sanitari obbligatori; la valutazione dell’incompatibilità dei garanti affidata all’Ufficio di presidenza); sì anche a quello di Zanon (Pt) che assegna al garante dei minori il compito di coordinamento e tutela da pare del garante dei tutori volontari; approvato l’emendamento Fugatti della Lega col quale si stabilisce che i garanti vengano nominati, con votazione segreta, con i due terzi dei consiglieri provinciali. Sull’articolo due, sì dell’Aula all’emendamento Borga sul trattamento economico dei garanti, fissato in un terzo dell’indennità lorda dei consiglieri.

In dichiarazione di voto Rodolfo Borga ha annunciato il voto positivo della Civica Trentina, soprattutto perché si introduce il garante locale dei detenuti, evitando così l’intervento di quello nazionale. Borga ha ricordato gli ordini del giorno a favore delle guardie carcerarie, anche se rimane il problema della situazione di Spini causata dal mancato rispetto da parte dello Stato nei dell’accordo con la Pat. Marino Simoni (PT), confermando il sì di Progetto Trentino, al ddl Civico che dà poteri al Consiglio sulle nomine, offre garanzie a minori e detenuti ma anche a chi in carcere lavora. Simoni ha inoltre sottolineato l’odg sul Provveditorato della carceri di Padova che va riportato all’interno dell’autonomia regionale. Maurizio Fugatti (Lega) ha annunciato il voto negativo. Quanto a interesse - ha detto - il ddl è paragonabile al quello sull’omofobia e alle quote rosa e, in più, viene approvato mentre c’è una situazione pesantissima a Spini, al punto da rappresentare un affronto alle guardie carcerarie. Walter Kaswalder (Misto) ha detto di essere stato convinto da Civico e ha annunciato il suo sì. Donata Borgonovo Re ha ricordato che nel 2007, come ufficio della difesa civica si decise, d’accordo con il direttore della casa circondariale, di aprirvi un recapito del difensore civico. Ma questa esperienza mise in luce la limitatezza di questo ruolo da parte del difensore civico e quindi la necessità di un garante.

Claudio Cia (Misto), dichiarando il suo voto negativo, ha auspicato un aumento del personale del difensore civico perché possa essere presente su tutto il territorio. Sì convinto alla legge Civico da parte di Manuela Bottamedi (Misto) perché va nel verso di salvaguardare la dignità anche di chi ha commesso errori anche gravi. Giampiero Passamani ha ricordato che l’Upt ha sostenuto questo ddl anche in commissione e ha riconosciuto la capacità di dialogo da parte di Civico. Quest’ultimo ha ringraziato i consiglieri, ma soprattutto detenuti e detenenti ricordando che la norma è per loro e ha dedicato il ddl a padre Fabrizio Forti. «Questo risultato - ha commentato il Pd - segna un avanzamento del Trentino nella promozione e nella tutela dei diritti umani».













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