Diabete, allarme tra i bambini: sempre più ammalati 

Nella giornata mondiale contro la malattia, i dati trentini sono preoccupanti. Ieri in tanti in coda per gli esami gratuiti



TRENTO. È allarme diabete infantile in Trentino, in costante aumento, ma senza una spiegazione scientifica alla base. Ventidue i nuovi casi in un anno con l’abbassamento dell’età del manifestarsi della patologia tra i 12 ed i 18 mesi. Sulle cause di certo incide il sovrappeso presente anche nei bambini più piccoli per i quali è ancora più importante una diagnosi precoce. Per questo l’Associazione Diabete Giovanile del Trentino promuove un’azione di sensibilizzazione tra gli insegnanti e i giovani genitori perché non vengano sottovalutati alcuni sintomi che sono quelli del bere e urinare più del normale e riprendere a fare la pipi a letto. Sintomi da non sottovalutare per favorire una diagnosi precoce.

A sostegno delle 250 famiglie seguite dal Centro Diabetologico Pediatrico vengono organizzati dei campi scuola; dei week end educativi con sostegno psicologico ed incontri di aggiornamento. La dottoressa Romanelli ha rimarcato come siano tenute sotto osservazioni le donne in gravidanza: «Si tratta di una situazione da valutare perché il rischio lo si corre fino a cinque anni dal parto. Abbiamo il 4.9% di diabete gestazionale il cui 10% è di tipo 1. Non possiamo parlare di diabete di genere, ma piuttosto di una fase della vita nella quale l’alimentazione pur essendo valutata attentamente, spesso non è ottimale. Come non sempre si riesce a fare quella mezz’ora minima di attività fisica giornaliera consigliata».

I sintomi del diabete giovanile, come quello gestazionale e adulto sono praticamente gli stessi, mentre non è vero che che alla base del diabete giovanile ci sia sempre uno stile di vita inadeguato. Tra le cause del diabete di tipo 2 nei bambini come nell’adulto ci sono il sovrappeso, l’obesità e la ridotta attività fisica: assistiamo dunque alla presenza di casi di diabete di "tipo 2" anche nei bambini. Questa affermazione però non è valida per il diabete di "tipo 1" insulinodipendente, che invece è di tipo autoimmunitario. La distinzione è importante per non creare dei pregiudizi che possono arrecare un cruccio ulteriore nei bambini colpiti da diabete insulinodipendente.

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete è stata organizzata una camminata culturale “Diabetando” della durata di circa un’ora che partendo da Piazza Duomo ha percorso le vie del Centro Storico per raggiungere il Castello del Buonconsiglio. Da qui il ritorno in Piazza Duomo: «Un’iniziativa che vuole sensibilizzare – spiega Flavia Fontana presidente dell’Associazione Trentina Diabetici – sulla necessità di fare movimento anche senza uno scopo preciso, ma la sedentarietà va combattuta in tutti i modi. Il diabete è una malattia subdola che spesso viene individuata quando ormai i danni sono stati fatti. È opportuno che quando si fanno gli esami del sangue venga richiesto anche quello dell’emoglobina glicata».

Spiega ancora la dottoressa Romanini: «Per il diabete, la malaria e la tubercolosi nel 2016 è stata dichiarata l’emergenza sanitaria. Oltre all’aspetto sanitario c’è il danno economico e sociale ed il decadimento della qualità della vita del paziente». Per i bambini «c’è l’orsacchiotto Lino e la sua storia che consegniamo all’ atto della dimissione ospedaliera – spiega il dottor Giorgio Cesari dell’Associazione Diabete Giovanile del Trentino. Un libro racconta la storia di questo orsacchiotto ammalato con un finale a sorpresa: il protagonista non è Lino, ma lo stesso bambino». (d.p.)













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