Dalle buste spunta anche la Torre Eiffel E l’orale è alle spalle
Da ieri i colloqui. Era lo spauracchio di moltissimi studenti, ma si è rivelato più abbordabile del previsto. Maturandi chiamati a creare collegamenti tra le varie materie partendo da un testo o un’immagine
TRENTO. Dalle buste spunta anche la Tour Eiffel, accanto al lavoro, agli orbitali e alla poesia Novembre di Pascoli. Ieri sono iniziati i tanto temuti esami orali della “nuova” maturità, lo spauracchio di molti studenti. La preoccupazione? La parte iniziale, ovvero quella caratterizzata dall’estrazione di una delle buste dal contenuto sconosciuto (al loro interno è presente il materiale a partire dal quale il candidato deve costruire il suo discorso). Le buste possono contenere materiale di vario genere, come ad esempio un documento, un'immagine o un breve testo e la preparazione di esse è a carico della Commissione. Lo studente quindi, non sapendo cosa potrebbe trovarsi davanti, deve essere pronto su tutti i programmi delle varie materie; essenziali sono inoltre le capacità comunicative e trasversali acquisite e sviluppate nel corso dei cinque anni.
I nuovi colloqui orali prevedono infatti anche l’esposizione della relazione dell’ASL (alternanza scuola-lavoro) svolta, una parte riguardante la Cittadinanza e la Costituzione (con domande da parte dei docenti) e la correzione delle prove scritte.
Ieri mattina siamo andati al Liceo Scientifico Da Vinci e al Liceo Classico Prati di Trento con lo scopo di verificare se effettivamente i nuovi colloqui sono così terribili. Ilaria Paternoster, studentessa del Liceo Scientifico Da Vinci, racconta: «Ho pescato una busta contenente un’immagine sugli orbitali, argomento che abbiamo affrontato in classe, quindi sono riuscita ad esporre di chimica collegando fisica. Per quanto riguarda le altre materie, siccome il collegamento era forzato, mi hanno indirizzata i professori. L’esposizione dell’alternanza scuola-lavoro e la parte sulla cittadinanza sono andate bene».
«La mia busta conteneva un’immagine della Torre Eiffel e una frase sull’avanzamento tecnologico di fine 800/inizio 900. Inizialmente mi sentivo tesa ed incerta su alcune materie, tanto è vero che balbettavo, cosa che io di solito non faccio. Sono partita male con la presentazione della mia esperienza di ASL (durante la quale ho citato anche alcuni articoli della Costituzione), poi però ho preso l’onda e ho parlato forse anche troppo velocemente», interviene Francesca Pipinato, maturanda di quest’anno al Da Vinci. Christian Malacarne, studente del Prati, ci confida: «<Purtroppo non abbiamo fatto simulazioni del colloquio individuale a livello di istituto, tuttavia penso aiuti molto il fatto di estrarre uno spunto dal quale partire. A me, ad esempio, è uscita un’immagine relativa alla Grande Depressione americana successiva alla guerra».
«Spero sia andata bene, nella busta che ho pescato c’era “Novembre”, una poesia di Pascoli, che ho provato a collegare con le varie materie partendo un po’ dal titolo e dai temi che affronta; ovviamente matematica e fisica sono rimaste fuori ma i professori mi hanno rassicurato dicendomi che è normale non poter collegare tutto», racconta Leonardo Hausbergher, maturando al Liceo Prati. Cornelia Marafante, sempre del Liceo Classico, confessa: «All’inizio ero un po’ scettica perché hanno estratto la mia lettera e non volevo essere la prima. Ho studiato molto in generale le cose perché non sapevo cosa aspettarmi. Durante l’esame mi sentivo tranquilla perché mi hanno dato il tempo per organizzare una mappa concettuale sul tema “lavoro” che collegasse tutte le materie possibili. Per quanto riguarda la parte di Costituzione mi hanno chiesto di commentare un articolo sul lavoro. Devo dire che non me l’aspettavo così semplice, pensavo fosse molto peggio».
«L’aspettativa che è stata creata attorno a queste buste era eccessiva: in realtà dopo un primo momento di dubbio ed esitazione sulla linea da prendere, molti collegamenti vengono in mente anche durante l’esposizione. Gli argomenti proposti permettono soluzioni diverse ed egualmente valide, permettendo una trattazione molto personale del tema», conclude Leonardo Lenzi del Prati.