Dalfovo: «Per l’Upt obiettivo 16% Sotto è sconfitta»

In lista 12 nomi esterni al partito. Il capolista: «Tra i big qualche mal di pancia c’è, cercherò di tenere insieme tutti»


di Chiara Bert


TRENTO. Su 34 candidati in lista alle elezioni del 27 ottobre, sono 12 quelli che non hanno un percorso di partito dentro l’Upt. Persone che vengono dai mondi della società civile e che oggi sono parte di quell’«operazione allargamento» lanciata dall’Unione già con le ultime elezioni politiche. Ieri la lista è stata presentata ufficialmente a Villa Madruzzo, assente l’ex governatore Lorenzo Dellai (il cui nome è stato appena inserito nel nuovo simbolo), richiamato a Roma per i venti di crisi di governo. «Con generosità - ha detto ieri il presidente Corrado Buratti - i nostri amministratori e militanti hanno lasciato spazio agli esterni». Sfumata la candidatura a capolista dell’ex presidente degli industriali Ilaria Vescovi («che sarà comunque presente a una serie di incontri sul territorio»), a guidare la squadra sarà il presidente delle Acli (dimissionario proprio causa candidatura) Arrigo Dalfovo. Gli altri li ha citati uno ad uno ieri Buratti, partendo da Denis Bertolini, l’ex consigliere provinciale della Lega oggi sindaco di Vermiglio, «che abbiamo accolto per la sua capacità di fare sintesi»; poi due rappresentanti degli artigiani, il vicepresidente Claudio Ropelato e l’imprenditrice nonesa Francoise Chini, il medico roveretano Paolo Dorigotti, Carla Ischia (attiva nel terzo settore), Pino Melchionna (Cooperativa Prodigio), l’imprenditore Enzo Passaro, le commercialiste Donatella Conzatti e Tania Toller, l’ex direttore di Unimondo Fabio Pipinato, Pierluigi Fauri (Melinda). Si tratterà ora di trovare una sintesi con i big politici di lungo corso, i Mellarini, i Gilmozzi, i Depaoli, ma anche amministratori come il sindaco di Levico Gianpiero Passamani. «Questa è la scommessa - ammette Dalfovo - qualche mal di pancia c’è, io ho il compito di tenere insieme le diverse anime. Sarò a disposizione dei candidati, voglio progettare incontri assieme». Se gli aclisti voteranno per me? «Per esperienza non seguono molto i presidenti, ogni iscritto deciderà. Per fortuna le Acli sono autonome e plurali». Ieri intanto, per non scontentare nessuno, ai tre capolista - oltre a Dalfovo, il segretario Flavia Fontana e l’assessore Mauro Gilmozzi - durante la presentazione non è neanche stata data la parola.

Ora la campagna elettorale è ufficialmente partita «e ogni candidato dovrà raccogliere voti nei propri mondi», riflette un politico navigato come Mauro Betta. «Abbiamo una lista forte che può fare bene». L’obiettivo minimo lo indica Dalfovo: il 16%. «Sopra hai vinto, sotto hai perso».

«Nella confusione di liste, l’Upt vuole rappresentare una proposta di politica credibile», ha detto il senatore Vittorio Fravezzi. Nel programma c’è spazio per i temi del lavoro e delle imprese, la promozione della cultura come investimento, la ricerca, la difesa delle riforme fatte (Comunità di valle, Provincia), il valore del volontariato. «Noi non ci proponiamo come salvatori della patria e non abbiamo libri dei sogni - ha detto ieri il candidato presidente Ugo Rossi - ma abbiamo proposte affidabili. E i nostri partiti hanno radici profonde, non come chi si è dato una pitturata di civismo». Messaggio chiaro per Mosna&co.

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