Così la «famiglia Trentini» può risparmiare sui rifiuti

Ferrari del Comune: con la dotazione minima si pagano anche 50 euro in meno Le situazioni variano a seconda del numero dei componenti e della superficie


di Luca Marognoli


TRENTO. Risparmiare si può, anche con la nuova tariffa per il residuo, che diventerà operativa da lunedì 14 gennaio. Molto sta nella propria capacità di differenziare, secondo il principio che “paga meno chi produce meno rifiuti”, ma una parte dipende anche dalla composizione e soprattutto dall’età dei membri della propria famiglia.

«Ci sono tante variabili da prendere in considerazione, come ad esempio se si mangia a casa a pranzo e a cena oppure no», spiega Michela Ferrari, capo dell’ufficio canoni e tariffe del Comune (nella foto). «Una delle più importanti è certamente la presenza dei bambini: quando ci sono i pannolini da smaltire la situazione cambia sensibilmente». Significativo l'esempio di una famiglia che chiameremo Pedrotti, residente in un appartamento di 80 metri calpestabili e composta da 5 persone: 3 adulti e due gemelli di due anni. I componenti del nucleo di età inferiore ai 30 mesi hanno diritto ad una agevolazione di 5 euro ciascuno. Nella simulazione effettuata la famiglia in questione è anche attenta all'ambiente e pratica il compostaggio domestico, fruendo così di un'ulteriore agevolazione sulla tariffa rifiuti: la riduzione del 10% della quota fissa. Se i Pedrotti dovessero dimostrarsi particolarmente virtuosi, utilizzando solo la dotazione minima di 24 sacchetti di residuo l'anno, risparmierebbero più di 30 euro rispetto al 2012: la loro fattura scenderebbe infatti da 181 a 148 (più Iva). E' più probabile però che con due bambini piccoli debbano acquistare altri sacchetti. Con un totale di 35 resterebbero comunque al di sotto della soglia precedente: 175 euro (più Iva). Da quest'anno è stato introdotto anche il tributo comunale sui servizi, che per 80 metri sarebbe di 24 euro. «Chi beneficia di un agevolazione sulla tariffa, che sia legata al numero dei bambini o al compostaggio, ha però anche automaticamente lo sconto del 30% sul tributo, che è comunque importante anche se non parliamo di grosse cifre», specifica Ferrari. Ecco quindi che i Pedrotti pagheranno meno di 18 euro.

E' un segnale di attenzione da parte di Palazzo Thun verso le famiglie con bambini, che rappresentano un po' il tallone di Achille del nuovo sistema tariffario. I pannolini infatti sono tanti e voluminosi e i sacchi delle famiglie come quella dei Pedrotti si riempiono molto prima di quelli degli altri nuclei. C'è anche un problema logistico non da poco da tenere in conto: finora il signor Pedrotti usciva di casa la sera o il mattino per gettare nelle immondizie i pannolini, d'ora in poi lui e i suoi familiari dovranno tenerseli in casa, con tutti i disagi “olfattivi” che questo comporta. Sempre che non abbia il vantaggio di avere un bidone fuori casa, che risolverebbe il problema. Il sistema è ancora sperimentale ed è molto probabile – dicono a palazzo Thun – che vengano apportati correttivi proprio a favore dei nuclei con bimbi. «Va sottolineato – dice Ferrari – che le minori entrate per le agevolazioni sono a carico del Comune, non della Trenta. E l'amministrazione, specialmente in un momento di crisi come questo, non ha risorse infinite». Si tratta quindi di trovare il giusto equilibrio.

Come è stato più volte precisato non dovranno dotarsi dei sacchi le famiglie che risiedano in condomini fino a 4 utenze. Esse continueranno ad usare il proprio bidone, dotato di un “transponder” sotto il coperchio, che permette l'identificazione dell'utenza ad ogni svuotamento nel mezzo per la raccolta. Il Comune, tuttavia, ha predisposto delle simulazioni (pubblicate sul proprio sito internet) anche per loro. «In questi giorni ci si concentra molto sui sacchetti, ma è giusto che chi ha il bidone sappia quanti svuotamenti può fare». E allora eccoci alla famiglia Trentini, composta da 4 adulti anch'essi residenti in un appartamento di 80 metri. Per loro potrebbero bastare 5 svuotamenti del bidone da 120 litri l'anno, la dotazione minima: i Trentini pagherebbero 151 euro, invece di 201 (più Iva), 50 euro in meno. Se servissero 7 svuotamenti la cifra salirebbe a 171, ma anche con 10 si resterebbe di 1 euro al di sotto della tariffa in vigore nel 2012.

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