Corsi d'acqua, il Trentino diventa «Smart»

Progetto assieme a Londra e Berlino per formare nuove figure per la gestione sostenibile


Jacopo Tomasi


TRENTO. L'Università di Trento è stata recentemente premiata con un finanziamento di oltre 5 milioni di euro per quattro progetti di ricerca dall'Erc, il consiglio europeo della ricerca. Un risultato eccellente al quale si aggiunge un'altra conquista molto positiva: Erasmus Mundus, infatti, finanzierà il consorzio denominato Smart (Science for Management of Rivers and their Tidal systems), coordinato dall'Università di Trento (Facoltà di Ingegneria) a cui partecipano anche la Queen Mary University of London e la Freie Universität di Berlino oltre a dodici partner associati fra cui atenei, aziende, agenzie governative e centri di ricerca di quattro continenti. Il consorzio si occuperà della formazione di dottorandi e giovani ricercatori nel campo della gestione sostenibile dei corsi d'acqua. Per il dottorato congiunto Erasmus Mundus è in arrivo un sostanzioso finanziamento di 50mila euro l'anno per i prossimi cinque anni.
Ma vediamo il progetto nel suo dettaglio.
La maggior parte dei corsi d'acqua europei risente fortemente della presenza dell'uomo, che ne ha spesso alterato il regime delle portate e il corso naturale. L'obiettivo del progetto, dunque, è quello di garantire una serie di servizi quali il controllo delle piene, la navigabilità, i prelievi idrici per vari scopi, la produzione di energia idroelettrica, l'utilizzo delle piane alluvionali per attività produttive. I metodi di gestione tradizionali, che si basano soprattutto su interventi infrastrutturali, hanno spesso comportato una consistente riduzione del patrimonio ambientale. Lo dimostrano i danni causati dalle recenti alluvioni anche sul territorio nazionale. È quindi necessaria un'evoluzione dell'approccio nella gestione che possa conciliare le esigenze di sfruttamento dei corsi d'acqua e di controllo delle piene con quelle di tutela e valorizzazione della qualità dell'ambiente. Questo richiede la formazione di nuove figure professionali e ricercatori in grado di affrontare problemi per loro natura interdisciplinari.
Smart si propone di fornire una risposta a questa esigenza. Ha l'obiettivo di formare giovani ricercatori e di sviluppare ricerca scientifica nelle aree dell'ingegneria e delle scienze naturali più significative per la gestione sostenibile dei corsi d'acqua.
A coordinare il prestigioso progetto sarà Guido Zolezzi, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università di Trento dal 2000. La sua attività di ricerca si concentra sui temi della morfodinamica e dell'ecoidraulica di corsi d'acqua naturali, con morfologia meandriforme e intrecciata, attraverso l'integrazione di modellazione matematica, misure di campo e attività sperimentale. Guido Zolezzi insegna idrodinamica, gestione e uso delle risorse idriche alla laurea magistrale in Ingegneria per l'ambiente e il territorio, per la quale è referente dell'orientamento "Progettazione integrata dell'ambiente nei contesti di cooperazione internazionale".













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