Coop sociali, lavoro per 4.500 persone
Trento. Quale impatto generano le cooperative sociali attive in Trentino e associate al consorzio Consolida? Quale livello di occupazione hanno prodotto? Sono le domande alle quali Euricse ha provato...
Trento. Quale impatto generano le cooperative sociali attive in Trentino e associate al consorzio Consolida? Quale livello di occupazione hanno prodotto? Sono le domande alle quali Euricse ha provato a rispondere, sperimentando il metodo ImpACT, somministrando dei questionari a 42 delle 49 cooperative sociali attive sul territorio. I risultati, relativi al 2017, svelano qualche numero e qualche curiosità: le cooperative sociali analizzate coinvolgono complessivamente 2.653 soci; hanno generato occupazione stabile per oltre 4.500 lavoratori, di cui 620 persone con svantaggio certificato dai servizi sanitari e sociali. Di più: il 74,5% degli occupati sono donne, il 18% ha meno di 30 anni e il 30% ha un diploma di laurea. I servizi realizzati coprono i bisogni di oltre 19.000 persone, prevalentemente bambini e minori (più di 7.000) e anziani (4.300 persone). Ancora: il valore della produzione complessivo è di 124 milioni e - in media - l’85% degli acquisti fatti dalle cooperative sociali è a favore di imprese del territorio.
Coordinata da Sara Depedri, ricercatrice senior di Euricse, la rilevazione è costituita da una raccolta dati quantitativa e qualitativa, realizzata attraverso la compilazione di questionari interni da parte delle cooperative sociali. La sintesi dei risultati è stata presentata alle cooperative ieri mattina, nella sede di Consolida.
I risultati
Per quanto riguarda la patrimonializzazione, la media è di 850.000 euro a cooperativa. È pari a 30 milioni di euro (complessivi) l’investimento in immobilizzazioni, per una media di 770.000 euro a cooperativa. Aumenta generalmente, poi, il valore della produzione, una crescita pari al 18% rispetto al 2014. Buona anche la capacità di raccogliere finanziamenti da fonti nuove ed eterogenee, con 169.000 euro di donazioni e 600.000 euro nel triennio 2015/2017 di entrate da bandi europei e di fondazioni.
Da segnalare i numeri legati agli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate. Anche in questo caso sono eterogenei i bisogni, espressi da persone con disabilità fisica (46%); psichico-sensoriale (23%); persone con problematiche psichiatriche (9%), con dipendenze (15%); oppure detenuti (5%). Nel complesso, le cooperative sociali di inserimento lavorativo (17 sulle 42 partecipanti) hanno seguito 620 persone svantaggiate, così come certificato dalle assunzioni aggiornate al 31 dicembre 2017. Ben 297 i nuovi ingressi solo nel 2017. Ma chi sono i destinatari delle attività delle cooperative sociali? I servizi realizzati coprono i bisogni di oltre 19.000 persone, prevalentemente bambini e minori (più di 7.000) e anziani (4.300 persone).
Sono 4.553 i posti di lavoro complessivi e 6 cooperative hanno oltre 250 dipendenti. Di questi, il 79% ha un contratto a tempo indeterminato. Netta la prevalenza di donne: le lavoratrici rappresentano il 74,5% degli occupati. Ancora: il 18% dei dipendenti totali ha meno di 30 anni e il 30% ha un diploma di laurea. Quanto all’impatto sul territorio spicca un dato: il 38,5% dei lavoratori risiede nello stesso Comune della coop.
«Ciò che auspichiamo ora è la partecipazione continua e crescente delle cooperative sociali alla rilevazione, così da poter disporre di dati individuali e di sistema che siano in grado di far riflettere sulla rilevanza economica e sociale di questi enti nel territorio», ha affermato Depedri.
Serenella Cipriani, presidente di Consolida, ha aggiunto: «In un momento in cui le risorse finanziarie diminuiscono, è fondamentale avere a disposizione dati aggregati che riescano a dare visibilità alle nostre cooperative e all’impatto generato sul territorio».