Continua il calo dei neonati in Trentino
Nel 2017 sono stati 4156, 400 meno di tre anni fa. La prima nata del 2018 è Alexandra, l’ultimo nato l’indiano Harjass
TRENTO. Si chiama Alexandra Maria Tomisik la prima nata del 2018 a Trento.
Un parto arrivato alla quarantaduesima settimana per una gestazione che si è conclusa sei minuti dopo la mezzanotte del primo dicembre. Alexandra Maria pesa 3115 grammi per 50 centimetri. «Sembrava che volesse aspettare il nuovo anno – ci dice la mamma Mariella Micarelli insegnante di musica residente a Caldonazzo – l’aspettavamo per Natale ed infatti oggi indossa una tutina natalizia che le aveva regalato la nonna. Invece di giorno in giorno abbiamo dovuto aspettare che decidesse lei quando nascere: è stato un parto veloce, ma doloroso». Il papà è ungherese e si chiama Josef e la storia d’amore con Mariella è particolare, ce la racconta la mamma: «Ho frequentato il Conservatorio Bonporti di Trento che è gemellato con un conservatorio vicino a Budapest. Avevo vinto una borsa di studio per un corso di perfezionamento di flauto traverso ed in Ungheria ho conosciuto mio marito che nel 2006 si è trasferito in Italia per sposarmi. Oggi è dipendente al Sait di Borgo Valsugana e la musica la coltiva per passione». Ma se consideriamo che anche il nonno paterno è un violinista, sembra proprio che il futuro di Alexandra Maria sia segnato. «Chissà, alla fine farà quello che le piacerà di più.
Da parte mia le auguro solo un futuro radioso». E mentre parla, la mamma guarda la sua piccola e scoppia in un pianto liberatorio fatto di tanto affetto, ma anche di stress e fatica. Ad aspettare la piccola Alexandra Maria anche una sorellina di sei anni: Elisabeth. La scelta del nome ?«L’abbiamo scelto perché piaceva a tutti tre ed il doppio nome rappresenta anche le nostre diverse origini». In casa quindi parlate due lingue ? «Con Elisabeth il papà si rivolge quasi esclusivamente in ungherese e quindi è bilingue.
Faremo altrettanto con Alexandra Maria perché così potrà capirsi con i parenti di mio marito che parlano solo ungherese, ma anche perché oggi conoscere le lingue è un patrimonio e parlandole in casa non avrebbe senso non approfittarne». Per mamma Mariella e non solo, è stata un’attesa snervante anche perché ormai amici e parenti non facevano altro che chiedere quando sarebbe nata, ma alla fine tutto è andato per il migliore dei modi: «E’ stata un’attesa abbastanza snervante, ma l’importante è che sia andato tutto bene. Voglio ringraziare uno staff meraviglioso che mi è stato vicino in tutti i momenti del parto e mi ha aiutato davvero molto». L’ultimo nato del 2017 invece è un maschietto, Harjass di origine indiana, nato alle 21,55 del 31 dicembre con un taglio cesareo urgente, i genitori risiedono a Roncegno Terme. Per quanto riguarda gli ultimi nati del 2017, a Rovereto è stata Veronica di genitori romeni residenti ad Arco ed a Cles Lorenzo con i genitori residenti a Taio. Per quanto riguarda le nascite nel loro insieme si conferma anche per il 2017 il trend negativo: 4156 nati contro i 4289 del 2016 e i 4533 del 2015 e 4580 del 2014. Trento con 2559 e Rovereto con 1148 le due città che registrano il maggior numero di nascite. I dati non comprendono i bambini i cui genitori hanno deciso di farli nascere in Alto Adige, Bolzano in particolare.
La chiusura dei punti nascita periferici oltre a porre un interrogativo per il quale ancora non si ha risposta certa, ovvero se nascere nella vallate possa essere un diritto o un rischio, non favorisce le nascite. Mentre i nuovi nati sono sempre più multietnici.