Concerto di Vasco a Trento, scoppia il caso sicurezza: parere negativo della commissione, pressioni per ritirarlo
Gli esperti: “Mancano vie di fuga”. La denuncia del Pd: "Pressioni della giunta Fugatti sul dirigente per fare marcia indietro”
LA REPLICA DELLA PROVINCIA. "Progetto ancora incompleto, intempestivo il verbale della commissione"
MUSICA Sei band dell'Euregio apriranno il concerto
L'AREA Via ai lavori a San Vincenzo
IL RETROSCENA Vasco a Trento per diversi giorni
TRENTO. “Dalla documentazione ottenuta dal Gruppo del Partito Democratico del Trentino emerge che ad ottobre 2021 la Commissione di vigilanza ha espresso parere negativo sulla sicurezza del concerto di Vasco Rossi (in programma il prossimo maggio a Trento, nell'area di San Vincenzo, ndr), e che vi sarebbero state pressioni sulla struttura amministrativa per ritirare il parere, anche minacciando la sostituzione dei componenti”. La denuncia arriva dal Pd trentino, che avverte: “Sulla sicurezza non si scherza: piazza San Carlo a Torino non ha insegnato niente?”.
“Rispetto al concerto, che aprirà il tour di Vasco, negli scorsi mesi sono apparsi moltissimi elementi che evideziano costi molto elevati a carico della Provincia di Trento – ricorda il Pd – con condizioni contrattuali molto sconvenienti per l’ente pubblico, rispetto a quanto avviene negli altri territori”.
“Un punto però tutti davano per scontato, perché rispondente alle più basilari regole del buon senso, prima ancora che del diritto: che prima di firmare un contratto vincolante e costoso, fosse stato compiuto il normale iter previsto dalle norme di legge per verificare i requisiti di sicurezza necessari per organizzare un evento con 120.000 persone", scrivono i consiglieri.
“Purtroppo il quadro che emerge dalla documentazione ottenuta dal nostro Gruppo, in seguito ad una richiesta di accesso agli atti del consigliere Luca Zeni, lascia increduli e preoccupati sia rispetto agli aspetti legati alla sicurezza dell’area, sia rispetto alle forzature e alle pressioni della politica sui funzionari pubblici responsabili”.
Il Pd riporta quanto contenuto nella documentazione - in data 27 luglio 2021 il dirigente del Servizio Polizia amministrativa della Provincia scrive al suo Dirigente Generale che il prospettato concerto “inspiegabilmente, non è stato, in alcun modo ed in alcuna forma, oggetto della preventiva necessaria e obbligatoria valutazione da parte della Commissione Provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (sia con riferimento al luogo, dato già per approvato, e sia con riferimento ai numeri folli di cui stanno parlando i giornali). Si suggerisce pertanto di non firmare contratti prima di tale formale valutazione”;
- il 27 ottobre 2021, la Commissione Provinciale di Vigilanza sui teatri ed altri locali di pubblico spettacolo, composta da persone esperte del settore, con un rappresentante del Questore ed uno del Servizio antincendi e Protezione Civile, esamina l’area, e constata che le caratteristiche dell’area non consentono adeguate vie di fuga in caso di evento avverso, trovandosi chiusa di fatto su tutti e quattro i lati. Questo significa che “data la programmata presenza di oltre 120.000 persone, può determinare pericolose interferenze, travolgimenti e schiacciamenti delle persone coinvolte da un evento avverso (come hanno insegnato i fatti di piazza San Carlo di Torino)”. Pertanto la Commissione “ritiene, da un primo esame, che l’area non sia idonea per ospitare un evento con la presenza di 120.000 persone, ma reputa opportuno riconvocare la Commissione con la presenza anche del Sindaco di Trento o di un suo delegato per il giorno 29 ottobre”.
Per il Pd la successiva documentazione fa emergere invece comportamenti istituzionali molto gravi: “La stessa sera del 27 ottobre il dirigente del Servizio Polizia amministrativa della Provincia (peraltro “partecipante” alla Commissione ma non componente “votante”) veniva “convocato dalla Segreteria della Presidenza proprio in relazione a tale verbale”, e lo
stesso scrive, in una nota inviata al Dirigente Servizio Prevenzione rischi e cue, “che in tale occasione (erano presenti anche il Presidente, l’Assessore Failoni, il dott. Nicoletti e l’ing. De Col), sono pesantemente “accusato” per quanto deliberato dalla Commissione di vigilanza e sono stato ripetutamente “invitato (!!!) ad annullare tale verbale” e “sono stato incredibilmente rimproverato” per aver organizzato un sopralluogo al Modena Park, dove si è svolto l’ultimo grande concerto di Vasco Rossi”.
“Nella stessa nota il dirigente riferisce che gli sia stata prospettata una “modifica della composizione” della Commissione, e che, a fronte del suo diniego (anche perché giuridicamente non possibile) di modificare il verbale della stessa, ha ricevuto “pesanti parole” contro di lui e della sua professionalità. Gli veniva infine chiesto di “sconvocare” l’incontro della Commissione per il giorno 29 ottobre. Il 28 ottobre veniva sconvocata la riunione della Commissione; il Servizio Polizia Amministrativa della Provincia veniva escluso dalla fase successiva, sia dagli incontri con il Comune di Trento sia da quelli preparatori di un incarico da affidare all’esterno (annunciato anche pubblicamente dal Presidente Fugatti), deciso dopo il parere negativo della Commissione. Infine il 24 novembre il Servizio Polizia Amministrativa veniva coinvolto alla fine della ricognizione per un parere rispetto a una consulenza esterna, ed il dirigente evidenziava una lunga serie di lacune rispetto alla sicurezza dell’area, sia alla capienza massima (nel frattempo le vendite sono proseguite come se nulla fosse).
Il giorno 1 dicembre 2021 il dirigente del Servizio ribadisce che la competenza rispetto alla valutazione sull’idoneità dell’area è della Commissione di Vigilanza, e che la stessa, pur non essendo stata coinvolta nell’iter, qualora la consulenza esterna fornisse elementi nuovi, li valuterà.
Secondo il Pd emerge “un quadro preoccupante sotto il profilo della sicurezza per un evento con così tanto pubblico problematico sotto il profilo dei rischi contabili, nel caso vi fossero limitazioni di pubblico dovute a questa negligenza della Provincia, che ha firmato il contratto prima di verificare l’idoneità dell’area; inaccettabile sotto il profilo istituzionale, perché la politica non può in alcun modo esercitare pressioni tali sulla struttura, per ottenere il risultato voluto, soprattutto su un tema tanto rilevante come la sicurezza”.
"Povera autonomia trentina in che mani sei finita", è il commento del consigliere provinciale di Azione ed ex governatore trentino Ugo Rossi.