i corsi della fondazione mach 

Come gestire al meglio il ptrimonio arboreo cittadino

TRENTO. La gestione del verde urbano ormai è un lavoro per esperti. Sono molti gli aspetti che vanno tenuti in considerazione quando si tratta di potare gli alberi lungo la strada, piantarne di nuovi...



TRENTO. La gestione del verde urbano ormai è un lavoro per esperti. Sono molti gli aspetti che vanno tenuti in considerazione quando si tratta di potare gli alberi lungo la strada, piantarne di nuovi in condizioni difficili di smog e di vicinanza di abitazioni o sagomare le siepi per renderle oggetti di decoro urbano. Per questo la Fondazione Mach di San Michele propone dei corsi di formazione negli ambiti del verde urbano e dell’ortofloricoltura: valutazione stabilità degli alberi e potatura, certificazione per addetti lavori in quota, utilizzo della motosega e decorazioni. Dal 2019 sono stati introdotti nuovi corsi per apprendere anche le tecniche idroponiche e muri a secco. Il primo corso di 16 ore partirà venerdì prossimo, 11 gennaio. Sul tema “Arboricoltura urbana” verranno trattate la morfologia e l’eco-fisiologia delle specie arboree ornamentali, le tecniche per la corretta messa a dimora degli alberi, i principi della potatura e le tecniche di taglio, la valutazione di stabilità e delle principali problematiche fitosanitarie degli alberi. A marzo e a ottobre sono previsti i corsi adatti all’ottenimento della certificazione per “Lavoratori addetti ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi su alberi”. Ci sarà poi un corso di 16 ore sull’utilizzo della motosega. Il 17 gennaio invece parte il corso di 20 ore di decorazione floreale.















Scuola & Ricerca

territorio

“NonAdventures”: una valle raccontata dai ragazzi. Emozioni e sfide nella finalissima di Cles

Oltre 400 alunni coinvolti, con 80 finalisti che si sono sfidati tra quiz e prove di abilità, dimostrando passione e conoscenza del territorio. A vincere il trofeo, ideato dall’artista Andrea Borga, l’Istituto di Taio-Coredo. Un’iniziativa corale che ha unito istituzioni, scuole e operatori turistici, coordinata da Luca Paternoster e promossa dalla Comunità della Val di Non, ApT e Piani Giovani

In primo piano

montagna

Il ghiacciaio si indebolisce, crolli di roccia da Cima Falkner: escursionisti evacuati

I tecnici: "Fenomeno verosimilmente legato alla degradazione del permafrost, la situazione potrebbe aggravarsi". Disposta la chiusura immediata di tutte le vie alpinistiche e dei sentieri, tra cui il Benini (n. 305) e i sentieri n. 315, 316 e 331.Tutti gli alpinisti presenti in zona sono stati evacuati e informati presso il rifugio Stoppani al Grostè e alla stazione a monte della seggiovia del Grostè. La raccomandazione è di prestare la massima attenzione e il rispetto delle ordinanze a garanzia della propria sicurezza