Cinque per mille, contributi a 774 associazioni trentine

Un numero importante e diffuso su tutto il territorio provinciale, in cui si possono trovare le realtà più disparate: dalla fondazione Opera campana dei caduti di Rovereto all'Università di Trento
L'elenco delle associazioni accreditate



TRENTO. Tempo di dichiarazione dei redditi. E se l'adempimento può risultare un'incombenza poco piacevole ai più, ci sono anche quelli che attendono speranzosi la scadenza. Sono le migliaia di associazioni che chiedono ai cittadini di devolvere il 5 per mille del reddito per le loro attività di solidarietà e impegno nel sociale. Nato con la manovra finanziaria del 2006, è questo uno strumento che permette di destinare a propria scelta una piccola parte dell'Irpef ad Onlus ed enti di volontariato e di promozione sociale, ma anche a chi si occupa di ricerca. Non solo. Ci sono anche i comuni di residenza ed i servizi da loro offerti, ma anche case di riposo e corpi dei vigili del fuoco. Di conseguenza anche in Trentino, terra di associazionismo per eccellenza, molti enti si sono organizzati ormai da anni per poter avere accesso al 5 per mille. Così, se in Italia, secondo i dati forniti dall'Agenzia delle entrate, nel 2011 ci saranno qualcosa come 42.704 realtà a cui il cittadino potrà far avere una piccola parte della propria Irpef, in Trentino gli enti accreditati sono 774. Un numero importante e diffuso su tutto il territorio provinciale, in cui si possono trovare le realtà più disparate: dalla fondazione Opera campana dei caduti di Rovereto all'Università di Trento, dal Circolo anziani di Sopramonte al Centro danza di Tesero, passando per la sezione trentina della Lega contro i tumori (che risulta essere l'associazione trentina più scelta in assoluto) ai Fondisti della Val di Non. «Ovviamente il contribuente trentino è libero di scegliere qualsiasi ente accreditato presente sul territorio nazionale e non vi è nessun obbligo di territorialità» spiega Angelo D'Andrea dell'Agenzia delle entrate di Trento. E si vede, se è vero che vi sono associazioni trentine che non hanno ricevuto neppure una scelta, come la piccola associazione sportiva dilettantistica Albatros che, secondo i dati del 2009 (gli ultimi disponibili) non ha visto neppure una crocetta sull'elenco a suo carico da parte dei contribuenti. Va un po'meglio per alcuni comuni, come quello di Trento, in assoluto e per ovvi motivi il più scelto (da 1.116 persone). E anche se in ben 10 paesini (da Don a Sagron-Mis), nessuno si è ricordato della possibilità di sostenere i servizi offerti, la vera notizia è che quasi l'11% della popolazione del piccolo centro di Bosentino (796 anime) abbia scelto di mettere nelle mani del proprio sindaco anche il 5 per mille della propria Irpef, dato che gli merita un ottimo ottavo posto nella classifica generale dei comuni trentini. Ma a far la parte del leone sono le Onlus: in Italia come in Trentino. Si pensi che l'associazione più scelta in assoluto nel nostro Paese, Medici senza frontiere, ha portato a casa più di 9 milioni di euro. La Lega per la lotta contro i tumori - Sezione trentina è invece la capofila provinciale, con oltre 4.500 scelte. Che a livello nazionale la porta ad essere la 183esima su 24.387 Onlus ed enti di volontariato da scegliere. L'impressione, in generale, è però che finora in Trentino si preferisca donare il proprio 5 per mille ad enti non del territorio: lo sa anche l'Università che, nonostante i tanti meriti scientifici che le sono attribuiti, è dietro persino alla misconosciuta Università del Salento. L'elenco completo degli enti lo trovate sul sito www.giornaletrentino.it.













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