Cgil, sciopero generale il 6 maggio: disagi in vista
Alla mobilitazione sul lavoro e sul fisco tutte le categorie, trasporti a rischio
TRENTO. Anche la Cgil del Trentino aderisce allo sciopero di venerdì proclamato tre mesi fa del sindacato a livello nazionale. Sono i temi del lavoro e della giustizia fiscale al centro delle richieste della Cgil, che li ha sintetizzati in dodici punti: dal sistema di ammortizzatori sociali per chi ha perso il lavoro all'occupazione, dalla lotta all'evasione e per un fisco leggero al riordino degli incentivi per un maggiore e migliore sviluppo, dagli investimenti per la scuola pubblica e la cultura agli interventi straordinari per creare occupazione. La durata dello sciopero è di otto ore e coinvolge tutte le categorie, per questo si potranno verificare disagi sia nel trasporto pubblico, sia a scuola e negli asili nido, anche se i comparti sottoposti a regolamentazione garantiranno i servizi minimi. Nel settore trasporti, gli aderenti allo sciopero si asterranno dal lavoro dalle 8.30 alle 16, garantendo l'andata sia a scuola sia sui posti di lavoro. Gli autisti, per le corse iniziate prima delle 8.30, proseguiranno fino al capolinea nel servizio urbano e fino al completamento della corsa, nel servizio extraurbano. E' prevista anche una manifestazione, con partenza in piazza Duomo alle 8.30 e corteo nelle vie del centro, per concludere in piazza Battisti. Qui si terranno alcuni interventi: previsti quelli di un delegato e una delegata, seguiranno quello del segretario provinciale Paolo Burli e di Valeria Fedeli, della segreteria nazionale. Prevista anche la presenza sul palco dell'attore Andrea Brunello, che proporrà alcune letture e, per concludere in musica, Anansi, il giovane cantautore che ha avuto la ribalta dell'ultimo Festival di Sanremo, terrà un concerto. Il documento politico approvato dal direttivo che ha proclamato lo sciopero, chiarisce così le ragioni dello sciopero: «E' necessario rimettere al centro il tema del lavoro e dello sviluppo, riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani. Serve una nuova stagione fatta di obiettivi condivisi e rispettosi della dignità del lavoro e serve definire le regole della democrazia e della rappresentanza».
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