Cantina La Vis, giallo internazionale

I dubbi del Pd: chiarire i rapporti con la società americana Fine & Wine



TRENTO. Sono pesanti i dubbi sul commissariamento della Cantina La Vis avanzati dai consiglieri provinciali del Pd Sara Ferrari, Luca Zeni e Margherita Cogo in un'interrogazione. In particolare, vengono ricostruite le fasi che hanno portato alla decisione del commissario Marco Zanoni di utilizzare i fondi di riserva per far fronte al problema dei soci contadini a cui non era stata pagata l'uva: fondi che, sottolineano i tre consiglieri del Pd, «per dottrina e giurisprudenza non avrebbero potuto essere utilizzati».

Trattandosi di un atto di ammistrazione straordinaria, sostengono, sarebbe servita la preventiva autorizzazione del dirigente del Servizio commercio e cooperazione della Provincia. Ma anche su una serie di altri atti di particolare rilevanza, scrivono Ferrari, Zeni e Cogo, «non si ha notizia di controlli né preventivi né successivi da parte della Provincia»: si tratta del mantenimento nella struttura dei dirigenti che hanno portato la cantina al commissariamento e la riconferma in posti di rilievo degli stessi dirigenti.

Non solo: i consiglieri del Pd vogliono avere chiarimenti anche sui rapporti tra la Cantina La Vis e la Fine Wine International, società statunitense finalizzata alla distribuzione dei prodotti di Casa Girelli, nel frattempo acquisita dalla La Vis. «Risulta difficile capire come sia stato possibile certificare i bilanci della Cantina - si legge nell'interrogazione - non accorgendosi che, forse, il distributore americano accumulava ogni anno debiti verso casa Girelli. Così come non è chiaro se il Commissario abbia fatto poi i controlli successivi, posto che ha confermato l'ex direttore della La Vis nominandolo dirigente proprio sui mercati internazionali». E ancora: «Non risultano né controlli, né valutazioni, né informazioni ai soci anche in ordine agli ultimi avvenimenti della società americana, laddove il 9 marzo 2011 dal CdA della Fine and Wine esce il dott. Girelli e subentra Peratoner, venendo peraltro sostituito il presidente antecedente con un certo Tamm Eberhard. Ancora non è chiaro perché Girelli mantenga una società con una gestione disastrosa: nel bilancio 2008 risulta un deficit di 9 milioni di dollari, alla quale la La Vis ha continuato ad inviare vino fino al giugno 2010, accumulando ulteriori debiti».

La conclusione dei tre consiglieri del Pd fa intravedere un quadro inquietante: «Forse la verifica dei conti e delle schede contabili potrebbe dire qualcosa al Commissario e alla Provincia sulla gestione di quella azienda americana che ha recentemente spostato la propria sede in Florida, che pare possedere un magazzino (come risulta nel bilancio della società Fine and Wine) di quasi 1.600.000 dollari e che pare abbia in bilancio un costo degli stessi amministratori di circa 1.051.000 dollari».













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