Campeggio a risparmio energetico

Il progetto del geometra Giancarlo Tonelli prevede una spesa di 800.000 euro



RIVA. Dopo venticinque anni di onorato servizio, il camping Brione abbisogna d'una serie di interventi di riqualificazione al fine -dice la delibera di giunta- del mantenimento dell'attuale classificazione, del confort per l'utenza e del risparmio energetico nonchè per migliorare l'efficienza della struttura e limitare costi gestionali ed energetici. Il tutto sulla base del progetto del geometra Giancarlo Tonelli, appena approvato dall'esecutivo, che prevede una spesa di 800 mila euro.

L'intervento, inserito nel programma 2012-2014 delle opere pubbliche ed in attesa di finanziamento, prevede il rifacimento della piscina (25 metri per 10) con sostituzione dell'impianto di depurazione dell'acqua; la realizzazione d'una serie di pensiline davanti ai blocchi dei servizi, fornite di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria destinata anche ai bungalows e, all'inizio della buona stagione quando si ricarica la vasca, all'avviamento della pisina. Infine interventi minori: il rinnovo della piastrellatura dei servizi, interventi sulla recinzione e la predisposizione degli allacciamenti alla reta delle acque nere per un gruppo di bungalows, cinque o sei, che potrebbero essere realizzati sulle balze.

Il campeggio venne realizzato per utilizzare il lascito Baruffaldi di proprietà del Comune, dalla Alberghi Atesini (progenitrice della Lido, attuale titolare) che in quegli anni era presieduta da Giuseppe Degara. L'inaugurazione del campeggio - che si caratterrizzava per una dotazione di servizi superiore agli standard medi dell'Alto Garda - toccò a Bruno Santi, che era succeduto a Degara, dimissionario dall'incarico. Nei primi anni il campeggio era gestito direttamente dalla Alberghi Atesini: le difficoltà nel quadrare i bilanci portarono in seguito all'affidamento alla cooperativa Mimosa, che prosegue tuttora in base al contratto che scade nel 2014.

Il progetto originario prevedeva anche il recupero del grande edificio che era l'abitazione del proprietario: dovevano esservi ricavate ai piani superiori delle stanze dotate di servizi. Tutto rimase fermo anche in considerazione delle polemiche nate al momento della chiusura dei conti risultati superiori alle previsioni: solo al pianoterra è in funzione il bar ed il minimarket interno. Sulla destinazione dell'edificio di proprietà del comune, non ci sono indicazioni, sempre a causa dei costi. La Lido di Riva sta valutando un'ipotesi di investimento, ma coi tempi che corrono e con i chiari di luna che colpiscono anche le possibilità di ottenere contributi provinciali, l'utilizzo dell'immobile non rappresenta una priorità.













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