Blitz a Roma del rettore: «Tempi ok per partire. E senza Padova»
Oggi il vertice su Medicina. Collini è tornato dal ministero deciso a tener chiuse le porte al progetto di Fugatti: «Il nostro è ottimo: siamo stati rassicurati, potrà scattare a settembre. Mi aspetto che la Provincia lo finanzi»
Trento. Blitz romano del rettore Paolo Collini. Che conferma di voler avviare il progetto di una nuova facoltà di Medicina: senza Padova. Alla vigilia dell’incontro di oggi in Provincia Collini ieri è sceso al Miur per capire se i tempi, stretti, dell’accredito di una nuova facoltà a trazione trentina previsti per il 22 di questo mese siano percorribili: «E al ministero ci hanno pienamente rassicurati. Siamo nei tempi ed il nostro progetto di facoltà, che è molto buono, potrà partire già a settembre. Nel dettaglio ci è stata confermata (sono stati incontri tecnici) la piena titolarità della nostra proposta con la possibilità che il nostro ateneo inizi i corsi di medicina già quest’anno».
La tutorship non piace
Insomma il rettore tira dritto come la Freccia Argento che ieri lo ha condotto nella capitale, ignorando l’ulteriore proposta di mediazione che oggi gli sarà proposta in Provincia. Sarà interessante vedere che cosa Collini dirà ai tecnici del governatore Maurizio Fugatti e all’Università di Padova che, oggi in piazza Dante, hanno in programma il primo faccia a faccia con tutti i protagonisti della duplice proposta. Quella a cui ha pensato la giunta provinciale che vede Padova capofila (ma con una sorta di tutorship temporanea) assieme a Trento e Verona, e quella dell’ateneo cittadino che lavora ad una partnership con Ferrara e con la stessa Verona: «Cosa dirò? Semplice che il nostro è un ottimo progetto. Visto che nessuno in Provincia ci hai mai chiesto di illustrarlo, sarò lieto di farlo. Noi in giunta, come è successo invece per Padova, non siamo mai stati invitati ad illustrare il progetto. Se ci diranno che ci sono dei punti deboli - continua Collini - siamo pronti a confrontarci, a vedere come si possono migliorare, come eliminarli. Con Padova? Ma, io conosco poco di quel progetto: ci debbono dimostrare che una loro tutorship ci serve veramente. Io dico che un’alternativa esterna si giustifica se non ci sono alternative. Dico che Verona che ha una facoltà di medicina da 50 anni e già collabora con noi in modo proficuo, le cose le sa fare. Per realizzare una scuola di medicina trentina abbiamo bisogno che le risorse per il personale insegnante vengano a Trento, altrimenti la città non avrà mai le persone per farlo».
«Ascoltata la società»
Ieri Collini è stato al ministero ma non ha potuto incontrare il neo titolare del dicastero dell’Università Gaetano Manfredi, già collega rettore all’Università di Napoli: «No, perché non ha ancora giurato ed il ministero non è stato ancora insediato. In compenso è stato fatto il decreto che lo istituisce. La domanda del territorio trentino che è stata esplicitata è quella di una facoltà di medicina e noi, non io da solo, abbiamo lavorato per rispondere con un progetto concreto. Con qualità, dimostrando che l’Università non è affatto sorda ai richiami della società. Noi ci siamo e con una buona proposta. Io ora - continua il rettore - mi aspetto che la Provincia entri nel merito proprio del nostro progetto. Se è valido lo si sostenga, mi aspetto che il governo del Trentino lo faccia. Altrimenti non capirei le ragioni per un no». Il summit parte dunque con l’ateneo trentino decisissimo.