Biblioteca, un grattacielola torre di Botta supera il Duomo

Due volte più alta del muro Cavit, 10 metri in più della nuova Facoltà di Lettere, 12 più della Finestra sull’Adige che gli sorgerà accanto, in piazzale Sanseverino. La biblioteca d’ateneo di Mario Botta è una muraglia di 32 metri che spaventa. Non a caso il progetto è fermo da due anni negli uffici e il rettore Davide Bassi ora rompe il silenzio: «Il Comune è in ritardo, deve darsi da fare».



di Chiara Bert

Due volte il muro Cavit, 10 metri in più della nuova Facoltà di Lettere, 12 più della Finestra sull’Adige che gli sorgerà accanto, in piazzale Sanseverino. La biblioteca d’ateneo di Mario Botta è una muraglia di 32 metri che spaventa. Non a caso il progetto è fermo da due anni negli uffici e il rettore Davide Bassi ora rompe il silenzio: «Il Comune è in ritardo, deve darsi da fare».

Il rettore lo ha detto la settimana scorsa a margine del cda dell’università, puntando il dito contro palazzo Thun: «L’unico cantiere che non parte è quello della biblioteca - ha osservato Bassi - mi sono rivolto ai livelli politici più alti, qui c’è un ritardo amministrativo nelle procedure di concessione, la questione va risolta».

La superbiblioteca progettata dall’architetto ticinese Botta è in questo momento il progetto edilizio più ambizioso che l’ateneo ha in cantiere. Non solo un contenitore di libri, ma anche un centro culturale aperto alla città, con una piazza per eventi e mostre capace di contenere fino a 3 mila persone.

«Sarà pronta nel 2010», annunciarono cinque anni fa i vertici dell’università quando Botta presentò di persona il suo progetto alla commissione urbanistica del Comune. Ma il suo «libro aperto», come lo definì, è invece rimasta al palo. Da due anni silenzio assoluto, il progetto fermo negli uffici.

Una situazione di stand by legata anche ai costi: nessuna cifra ufficiale, ma quelle ufficiose parlano di oltre 50 milioni di euro. Non ci sono i soldi, è la voce che ha continuato a circolare negli stessi ambienti universitari. Il problema di finanziamento non è indifferente, ha ammesso Bassi in cda, ma ora l’ateneo incalza l’ente pubblico perché si muova e dia la concessione edilizia.

Partita tutt’altro che facile. Ancora una volta, dopo la contestata facoltà di Lettere che sta crescendo in via Tomaso Gar, anche per la biblioteca servirà una deroga. E che deroga. I metri cubi sfioreranno quota 35 mila, il 25% in più dell’indice di zona. L’edificio sarà alto 31 metri e mezzo (nove piani fuori terra), 4 in più dei 27 indicati nel progetto, il doppio rispetto al limite previsto dal piano regolatore. Un’opera imponente, una delle biblioteche più grandi d’Europa, con 12 mila metri quadrati di superficie, 300 mila libri a scaffale, 250 parcheggi interrati. Un gioiello architettonico - si disse da più parti al momento della presentazione - che però preoccupa il Comune. Nella sua relazione del novembre 2008 l’allora dirigente dell’Urbanistica Luisella Codolo parò di «un muro di 31,50 metri» con un «effetto barriera» verso via Sanseverino. Qualcuno ha già suggerito di ruotare l’edificio, tenendo il lato aperto (della piazza) verso il fiume.

Il sindaco Alessandro Andreatta assicura che il Comune è pronto a un incontro a tre, «con l’ateneo e con la Provincia che è coinvolta nella deroga». Ma per la biblioteca, nonostante la grande firma del progettista, la strada si annuncia tutta in salita.













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