«Bassani, chi era costui?», vince il saggio
In pochi hanno letto lo scrittore, la gran parte dei maturandi si butta sulle tracce che parlano di arte e bioetica
TRENTO. È atteso, è temuto, è angosciante. Di che cosa stiamo parlando? Dell’esame di maturità, che ha preso il via con la prima prova, che a detta degli studenti, non ha destato particolari preoccupazioni.
Dopo aver raccolto varie testimonianze da parte di ragazzi di istituti tecnici e licei, si può affermare che questa prima parte dell’esame si è conclusa con grande positività e tranquillità, essendo la seconda e soprattutto la terza prova vera fonte di agitazione.
Per gli studenti del liceo classico Giovanni Prati le tracce più gettonate sono state le tipologie A e B, rispettivamente analisi del testo e saggio breve. Questo ciò che ha affermato il professor Mameli, docente di storia dell’arte , che ha anche dichiarato: «Le tracce, soprattutto le prime, erano fattibili e abbastanza semplici».
Rafael Frate ha optato per il saggio breve, di tipo tecnico-scientifico, e ha affermato che le tracce proposte erano stimolanti. «Le ho trovate più interessanti rispetto alle simulazioni svolte a scuola e sono soddisfatto del mio lavoro». Come lui anche la studentessa Laura Pellegrini si è cimentata nel tema della bioetica, che a suo parere era prevedibile, come l’argomento di ordine generale sulla Costituzione Italiana, che è stato generalmente meno apprezzato.
Invece Sigfrido Valentino Bortolotti ha deciso di svolgere il tema storico su Aldo Moro e Degasperi, avendo affrontato precedentemente questi argomenti in classe e sentendosi dunque preparato.
Passando invece al liceo scientifico Leonardo Da Vinci, abbiamo riscontrato la stesso ottimismo riguardo alla prova appena svolta. Per Daniele Defrancesco infatti le tracce si sono dimostrate stuzzicanti: «La traccia sulla creatività mi ha subito colpito e sono riuscito a scrivere ben quattro facciate, consegnando il tema tra i primi. Insomma, nessuna difficoltà».
Per il ragazzo e Laura Maglione, la tipologia vincente è stata la B, a tema socio-economico, tipologia che durante l’anno è stata affrontata in modo più dettagliato.
Per quanto riguarda il liceo linguistico Scholl, la scelta è ricaduta soprattutto sul saggio breve, come testimonia la studentessa Isabell Opera, e ha sottolineato che il tema storico è stato il meno gettonato.
Lo studente Valentino Frasnelli ha preferito la tipologia A, ovvero l’analisi del testo, che prendeva in considerazione un brano di Bassani dal romanzo “Il giardino dei Finzi - Contini”, autore che per la maggioranza degli studenti si è dimostrato poco noto.
Anche al liceo Rosmini le tracce A e B hanno avuto la meglio. A testimoniarlo gli studenti Andrea Bombonato, che ha optato per l’analisi del testo e le studentesse Mariam Ugolini e Pamela Piffer, che invece hanno preferito il saggio breve, di tipo socio-economico la prima, storico-politico la seconda. A parer loro il tema storico era abbastanza prevedibile e non ha destato quindi particolare sorpresa. È stato comunque meno privilegiato.
Nell’istituto tecnico tecnologico Buonarroti- Pozzo, il maturando Riccardo Peterlini ha puntato sul saggio breve tecnico-scientifico, perché interessato e preparato all’argomento bioetico. «La traccia meno fattibile dal mio punto di vista è stata la terza, basata sulla propaganda e sul post guerra in Italia». Sorprende infatti che proprio quest’ultima abbia invece stimolato il compagno Thomas Francesco Lamanna che è stato agevolato in quanto argomento centrale della sua tesina. Secondo il parere di un docente dell’istituto, le tracce erano facilmente abbordabili, ad esclusione forse di quella dello scrittore Giorgio Bassani, che poteva risultare meno complicata se l’autore fosse stato affrontato in classe. Anche nell’istituto tecnico Tambosi l’analisi del testo e il nome di Bassani hanno suscitato molte perplessità, e ancora una volta il saggio breve è andato per la maggiore, mentre il tema storico è risultato più difficoltoso, come ha affermato il gruppo di studenti composto da Simone Trentini, Sara Dorigoni, Laura Schmidhammer, Martina Tabarelli. Daniela Ugolini invece ha osato con la tipologia D, a tema uguaglianza nella Costituzione Italiana: «L’ho scelta dato che sono passati 70 anni dalla Costituzione; l’ho trovata un po’ difficile, ma comunque interessante. Mi ha spiazzato l’analisi, mi aspettavo infatti che uscissero D’Annunzio o Pirandello perché erano tanti anni che non venivano proposti».
Generalmente dunque in tutte le scuole si è respirato un clima di tranquillità, ma soprattutto sollievo, dopo la fatidica notte prima degli esami. Rivolgiamo ancora un grande in bocca al lupo ai maturandi per le prossime prove.
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