Asuc Pergine, ora il nuovo direttivo c’è

Domenica alle urne il 33% degli aventi diritto: superato il quorum del 30% non raggiunto in aprile. Una donna tra i 5 eletti


di Roberto Gerola


PERGINE. Ha superato il 33% la partecipazione alle consultazioni elettori per eleggere l’Asuc Pergine e quindi il nuovo comitato di amministrazione potrà proseguire, anche questa volta con la “quota rosa”. La carta vincente rispetto all’aprile scorso è stata aver raddoppiato la rosa di candidati. I nomi scesi in campo provenienti da realtà diverse, hanno attirato un maggior numero di elettori: 2.064 su 6.205 pari appunto al 33,3%, quando il quorum necessario era il 30%.

I due consiglieri uscenti, che si sono ricandidati (sono il presidente Roberto Filippi e Gino Froner) hanno ricevuto quasi il 50% dei voti. Filippi con 977 e Froner con 906 sono stati infatti i più votati. Seguono l’albergatore (La Rotonda) Ivano Betti (753), Michele Zanella (536) e Adriana Fontanari (dipendente Cassa Rurale) con 501. Questi i nuovi componenti del Comitato Asuc Pergine per il prossimi cinque anni, anche se si dovrà attendere la convalida da parte della Giunta provinciale. A parte Michele Zanella, gli altri 4 erano candidati anche alle precedenti elezioni dell’aprile scorso. Questa volta, la rosa dei candidati era di 14 nominativi. Prima dei non eletti è risultata Roberta Cucino (con 446 voti); gli altri: Emilio Todeschini (439 voti), Andrea Moser (giallo) con 406; Marco Baitella 382, Giuseppe Divina 320, Stefano Fruet 292, Michele Frisanco 279, Gabriele Zeni 263, Mauro Planchel 202.

«Cambieremo strategia - ci ha detto ieri Filippi - dopo i risultati, e investiremo sui giovani, sulle associazioni, sulle singole realtà perginesi. E lo statuto che regola l’ente lo permette. Questo per meglio trasmettere il ruolo delle Asuc e dell’Asuc Pergine in particolare, che è la più consistente del Trentino, come numero di censiti. Perché l’Asuc opera in favore dei propri censiti, proseguendo nella tutela di quel patrimonio che ci è stato tramandato da secoli. Occorre che l’Asuc rimanga un’amministrazione separata rispetto al Comune perché con la sua cancellazione i beni silvo-pastorali ma non solo, non avrebbero ricadute specifiche sui residenti della frazione di Pergine centro, ma un utilizzo più generalizzato al pari di tutti beni comunali». L’Asuc Pergine contribuisce, infatti, anche a sostenere associazioni, enti, organismi in qualche caso anche in maniera determinante per la loro attività sociale. «Infine - conclude Filippi - ringrazio chi si è reso disponibile a candidarsi e gli elettori, e i molti giovani che si sono recati alle urne».













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